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Mark Wahlberg dona 1.5 milioni all’associazione “Time’s up” a nome di Michelle Williams

L’attore più pagato di Hollywood spegne ogni polemica sul suo maxi-compenso per le riprese d’emergenza del film “Tutti i soldi del mondo”, che equivaleva a 1500 volte quanto aveva gudagnato la sua compagna sul set.
A cura di Andrea Parrella
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Alla fine Mark Wahlberg tenta di spegnere ogni polemica e fa sapere che donerà 1.5 milioni di dollari, equivalenti a 1.2 milioni di euro circa, all'associazione "Time's Up", a nome dell'attrice Michelle Williams. La polemica sul suo maxi compenso per pochi giorni di riprese suppletive al fine di ultimare il film "Tutti i soldi del mondo" dopo l'esclusione di Kevin Spacey, sostituito da Cristopher Plummer, si era concentrata, in particolare, sull'enorme sproporzione tra il suo compenso e quello richiesto dalla co-protagonista del film.

Per chi avesse perso le precedenti puntate, sulla scorta dei casi di molestie e della discussione sulla disparità di trattamento nel cinema si era innestata la notizia della differenza di compenso tra Mark Wahlberg, l'attore più pagato di Hollywood, e Michelle Williams, candidata a 4 premi Oscar e probabile pretendente ad una statuetta ai prossimi Academy. Un uomo ha guadagnato 1500 volte quanto sia stato percepito dalla sua co-protagonista. L'immediata reazione indignata ha sollevato un polverone che ha messo Wahlberg dalla parte dei cattivi, contro il movimento #MeToo che si batte per la parità dei diritti, e la Williams da quella della martire.

Le cose non stanno proprio così, ma a scanso equivoci, pur di dimostrare di non avere nulla contro il movimento, l'attore ha deciso di fare la sua donazione, alla quale seguirà anche quella dell'agenzia William Morris Endeavour, che rappresenta entrambi gli attori e che ha fatto sapere che donerà altri 500 mila dollari, sempre nel nome di Williams. Va precisato che il regista Ridley Scott aveva inizialmente sottolineato, poco prima delle riprese d'emergenza, che tutti gli attori del cast avevano deciso di partecipare a titolo quasi gratuito ai nove giorni di riprese, costati in tutto 9 milioni di dollari in più circa alla produzione.

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