Massimo Boldi inferocito col critico per la cattiva recensione: “Imbecille e maleducato”
Non usa mezze misure Massimo Boldi, nel criticare la critica (non è un corto circuito) del suo ultimo film "Matrimonio al sud", dove compare sullo schermo nei panni di un imprenditore meneghino costretto ad andare d'accordo col futuro suocero meridionale, che odia il nord, interpretato da Biagio Izzo. L'attore milanese ha attaccato su Twitter senza mezze misure il collega Federico Boni di Cineblog, che giorni fa recensiva la nuova fatica cinematografica di Boldi in maniera pressoché impietosa, o comunque evidenziandone le falle, sia nella trama che nei presupposti. In buona sostanza l'argomentazione del giornalista tendeva a criticare il fatto che il film proponga tematiche e dinamiche già viste sul grande schermo, specie per quel che riguarda la commedia italiana:
Tutto già detto, tutto già visto, tutto già reso ‘comico'. Produttivamente parlandoMatrimonio al Sud è uno di quei film che si fanno fatica a capire, perché fuori tempo massimo e ormai lontano mille miglia dai ‘gusti' cinematografici attuali. Commedie di questo tipo sono già state sviscerate in mille modi, e anche con enorme successo (citofonare Luca Miniero), tanto dall'inculcare nella mente dello spettatore l'eterna e fastidiosa sensazione di deja-vu. A non aiutare persino il cast, che si ricicla continuamente, anno dopo anno, senza mai trovar pace. Massimo Boldi ha girato fino ad oggi 11 film con Enzo Salvi, 6 film con Biagio Izzo e 7 conPaolo Conticini. Persino i fan più accaniti dei 4 faranno fatica a scovare differenze con il passato nelle tutt'altro che sofisticate caratterizzazioni dei personaggi.
Non sembrano esserci insulti, fatta eccezione per un Boldi definito "imbalsamato", un parere deciso che lascia poco spazio a dibattito, ma Massimo Boldi non deve averla presa bene e su Twitter ha risposto per le rime, sparando a zero sul giornalista e dimostrandosi non troppo sportivo rispetto alle critiche: "Quando un giovane si considera già un giornalista senza esserlo fa un atto punibile con l'espulsione della categoria. Quando poi si permette di insultare me ed il mio lavoro, è da considerare un fallito imbecille e maleducato. Non vai da nessuna parte Federico".
Quando un giovane si considera già un giornalista senza esserlo fa un atto punibile con l'espulsione della categoria. Quando poi si permette
— massimo boldi (@MassimoBoldi) 8 Novembre 2015
Si permette di insultare me ed il mio lavoro, è da considerare un fallito imbecille e maleducato. Non vai da nessuna parte Federico.
— massimo boldi (@MassimoBoldi) 8 Novembre 2015