Mauro Di Francesco ieri e oggi: “Ho deciso di non fare più questo lavoro”
Se dovessimo immaginare un pantheon coi volti di riferimento degli anni Ottanta in Italia, Mauro Di Francesco avrebbe un posto assicurato. Protagonista di una stagione ben definita della nostra commedia, amata e criticata al contempo, Di Francesco è rimasto nel cuore di una generazione per titoli come "Abbronzatissimi", "Sapore di Mare 2", "Attila flagello di dio". Film cult di cui sono in tanti a conoscere battute e scene a memoria, avendoli visti più volte nei numerosi passaggi televisivi degli ultimi decenni.
Mauro Di Francesco, enfant prodige che iniziò con Carosello sin da bambino, ha gravitato sin dalla nascita in questo contesto, figlio di genitori che ne facevano già parte, che ha avuto modo di conoscere da vicino i più grandi. Eppure poi si è inserito nella schiera di coloro che hanno scelto di tenersi distanti dal mondo dello spettacolo per una specie di reazione nauseata a un contesto che ha smesso di attrarlo proprio perché lo ha condizionato sin da bambino. Lo ha raccontato pochi giorni fa in un'intervista a Il Tempo:
Ho proprio deciso di non fare più questo lavoro. A meno che non venga uno come Sorrentino. Ma con una cosa bella, un ruolo importante… Pensi, sono così determinato che ho delle pretese anche su Sorrentino…
Pur non escludendo che Sorrentino un pensiero lo faccia, Mauro Di Francesco non ha alcuna intenzione di riavvicinarsi a quel mondo, che peraltro lo ha spesso bollato con dicerie e luoghi comuni che lui ha sempre detestato: "C'è molta leggenda sui nostri anni '80. Anche se ci siamo divertiti, in fondo eravamo ragazzi. Quando con Diego e Umbertone (Smaila, ndr) mettiamo sui social una foto col bicchiere in mano ce ne dicono di tutti i colori, neanche fossimo dei tossici. Ecco, questa è un’altra cosa che non sopporto".
L'attore ha inoltre dovuti affrontare dei seri problemi di salute, costretto a un trapianto al fegato quasi dieci anni fa a causa di abuso di alcol. Una cosa che lo indusse anche a parlare ai più giovani, disincentivandone il consumo e definendo l'alcol qualcosa di peggiore delle stesse droghe.
Oggi Mauro Di Francesco conduce una vita tranquilla, ogni tanto si diverte a raccontarsi insieme agli amici che lo hanno accompagnato nei primi anni del derby, fino allo sbarco sul grande schermo, da Diego Abatantuono a Smaila appunto, ma per il resto non lascia spazio a nostalgie di sorta e approccia al suo passato con lo stesso atteggiamento, in quel caso non proprio autentico, con cui diceva addio ad Alina, alla fine di Sapore di Mare:
Sto con mia moglie e il mio cane Stracci. Mi dà fastidio soltanto leggere sul web "ha smesso perché non lo chiamano più". Mi chiamano, sono io che dico di no. Il fatto è che mi è venuta la nausea, ho la crisi di rigetto. In tv poi si vedono cose improponibili. E anche al cinema…