Micaela Ramazzotti: “Nudo in scena? Non ho più la libertà di un tempo, ne deve valere la pena”
Negli anni ’90 era uno dei volti più noti dei fotoromanzi, poi il cinema e la televisione l'hanno notata e per Micaela Ramazzotti è cambiato tutto. Oggi ha all'attivo circa 30 film 15 tra serie e film tv. Sposata con il regista Paolo Virzì, col quale ha girato i bellissimi “Tutta la vita davanti”(2008), “La prima cosa bella”(2010) e “La pazza gioia”(2016), l’attrice ha in bacheca diversi premi, tra cui 1 David di Donatello, 4 Nastri d’argento e 2 Ciak d’oro ma la collezione è destinata sicuramente a crescere. Dal 9 luglio è anche su Sky con il nuovo film "Naufragi", in cui interpreta una donna fragile e buona, più infantile dei suoi stessi figli.
"Bullizzata da bambina, mi chiamavano surf"
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Micaela Ramazzotti ha parlato della sua infanzia e adolescenza, vissute nella periferia di Roma: "Da ragazzina mi chiamavano surf, zero seno e denti grandi. Se ero bullizzata? Beh, un po’ sì. Recitare è stata la mia rivincita interiore". Un lavoro, quello dell'attrice, che l'ha indotta a dedicarsi in maniera totale:
Se i bambini non hanno dormito e sono stanca, sul set porto la mia stanchezza, quello che mi sta accadendo, porto la mia vita. Infatti in ogni film ho una faccia diversa. Sono contro il botox e tutto ciò che devasta l’espressione del volto. Ci sono certe attrici tutte tonde e levigate, simili, omologate… A me non interessa il giudizio della perfezione, non ho paura della ruga.
Il rapporto con il nudo sul set
In un passaggio dell'intervista l'attrice parla anche del suo rapporto con il nudo in scena, che le è accaduto sovente, ad esempio in una scena celebre del film Tutta la vita davanti. Allora, era il 2008, viveva la cosa in maniera più serena rispetto ad oggi: "Prima non mi ero mai posta il problema. Ora non ho più la libertà del passato, con il primogenito è una preoccupazione, Jacopo comincia a essere grande e non voglio metterlo in imbarazzo con i suoi compagni di scuola, spogliarmi in un film ne deve davvero valere la pena".