Miriana Trevisan rinviata a giudizio per diffamazione, aveva accusato il marito di Eva Henger
L’attrice ed ex velina di Striscia la notizia Miriana Trevisan è stata rinviata a giudizio per diffamazione. A disporlo è stato il gip di Roma in seguito alla denuncia di Massimiliano Caroletti, da lei accusato di molestie sessuali. Secondo il racconto della Trevisan, nel 2006, sul set del film “Bastardi”, aveva visto improvvisamente ridimensionato il suo ruolo dopo avere respinto le avances di Caroletti, che raccontò essere il produttore esecutivo della pellicola. In seguito a quelle dichiarazioni, il marito di Eva Henger aveva presentato denuncia in Procura. Su richiesta del pm Roberto Felici, il gip ha rinviato a giudizio la Trevisan, fissando il processo al prossimo 12 marzo.
Massimiliano Caroletti aveva respinto ogni accusa
Nel corso di un’intervista rilasciata a Vanity Fair, la Trevisan dichiarò: “Avevo fatto un regolarissimo provino con il regista Andres Maldonado. Mi presero e io, per prepararmi al ruolo, che era da co-protagonista, presi un coach per studiare il copione, investendoci tempo e denaro. Peccato che anche quella fu una delusione. Il produttore, Massimiliano Caroletti, mi diede il tormento per giorni. Io ero sconvolta dalla sua sfacciataggine anche perché stava per arrivare sul set sua moglie, Eva Henger. Lo rifiutai in tutti i modi. Un bel giorno mi chiamarono per dirmi che il copione era cambiato: avevano tagliato quasi tutte le mie scene”. Caroletti ha negato ogni accusa, supportato dalla moglie Eva Henger.
La Trevisan puntò il dito anche contro Tornatore
Nel corso della medesima intervista, la Trevisan puntò il dito anche contro Giuseppe Tornatore. Anche il noto regista fu accusato di averla molestata. L’episodio risalirebbe a 20 anni fa: “Vent’anni fa, andai negli uffici di Giuseppe Tornatore. Era un appuntamento che mi aveva organizzato il mio agente. Non era un provino, ma un primo incontro in vista di un film in lavorazione, La leggenda del pianista sull’Oceano. C’era una segretaria che mi accolse ma poi se ne andò. Rimanemmo soli. Dopo qualche tranquilla chiacchiera sul film, quando ci stavamo salutando, il regista mi chiese di uscire con lui quella sera per andare a mangiare una pizza. Io risposi che avevo già un impegno, lo ringraziai e mi alzai per andarmene. Lui mi segui fino alla porta, mi appoggiò al muro e cominciò a baciarmi collo e orecchie, le mani sul seno, in modo abbastanza aggressivo. Riuscii a sfilarmi e scappai via. Ero entrata sentendomi una principessa, a un passo da un sogno che si realizzava, pensavo ‘forse farò un film con un regista premio Oscar’ e sono uscita sentendomi uno straccio. Non riesco a dimenticarmi il suo sguardo: incantato al mio ingresso, pieno d’odio mentre uscivo. Come se avesse scoperto che il giocattolo erotico aveva la batteria scarica. Mamma, quanto ho pianto. So benissimo che è la mia parola contro la sua”.