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Morto Enrique Irazoqui, era Gesù Cristo ne Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini

A Barcellona, è scomparso l’attore spagnolo noto soprattutto per aver interpretato Gesù Cristo nel capolavoro di Pier Paolo Pasolini. Era stato un attivista, impegnato politicamente contro il franchismo (che lo perseguitò), e anche un campione di scacchi. Di recente apparso in un video di Vinicio Capossela, Irazoqui si è spento all’età di 76 anni.
A cura di Valeria Morini
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Addio a Enrique Irazoqui, colui che verrà ricordato per sempre nel cinema italiano (e non solo) per aver interpretato Gesù Cristo nel capolavoro di Pier Paolo Pasolini "Il Vangelo secondo Matteo". Poche le altre esperienze recitative: era soprattutto un intellettuale, scacchista e attivista politico. Si è spento all'età di 76 anni nella città in cui era nato, Barcellona, il 16 settembre.

L'incontro con Pier Paolo Pasolini

Nato il 5 luglio 1944, era figlio di uno psichiatra spagnolo e di un'imprenditrice italiana di Salò di famiglia ebraica (i Levi). Sin dalla giovane età fu un militante comunista avverso al regime di Francisco Franco. Nel febbraio del 1964, a soli 19 anni, venne inviato in Italia dal sindacato universitario clandestino di Barcellona in cerca di fondi e conobbe Pier Paolo Pasolini. Il regista rimase colpito dai suoi lineamenti tanto da sceglierlo come interprete di Gesù del film tratto dal Vangelo di Matteo, girato tra i Sassi di Matera. Inizialmente contrario, Irazoqui venne convinto da Elsa Morante, amica di Pasolini, dal produttore Alfredo Bini e da Giorgio Manacorda. A doppiarlo fu Enrico Maria Salerno. Il film venne nominato a tre Oscar e vinse il Premio Speciale della Giuria alla Mostra di Venezia.

La carriera oltre Il Vangelo secondo Matteo

Il compenso di Irazoqui venne devoluto alla movimento clandestino antifranchista. Rientrato in patria, però, venne perseguitato dal franchismo per aver partecipato alla realizzazione di un film di "propaganda comunista", col ritiro del passaporto e l'espulsione dall'università. Successivamente, divenne un campione di scacchi (riuscì a battere Marcel Duchamp) e un insegnante. Non smise del tutto di recitare e fu tra i protagonisti di due film spagnoli, "Noche de vino tinto" e "Dante no es únicamente severo". È tornato sullo schermo molto tempo dopo: è apparso ne "Il lungo inverno" nel 1992 e in "A la soledat" nel 2008. Le ultime apparizioni sono legate al ruolo che gli ha regalato la popolarità:  ha vestito ancora i panni di Gesù in "Il Vangelo secondo Mattei" e quelli di Giovanni Battista in "The New Gospel", e ha recitato nel videoclip di "Il povero Cristo" di Vinicio Capossela.

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