Morto il regista Gianfranco Parolini, indimenticabili i suoi peplum e spaghetti western
Morto il regista italiano Grianfranco Parolini, noto soprattutto come Frank Kramer. Il decesso è avvenuto nelle scorse ore, Parolini aveva 93 anni ed era nato il 20 febbraio 1925. La sua fama deriva soprattutto dal fatto di essere stato uno dei nomi indiscutibilmente centrali nell'era del cinema peplum, i film in costume ambientati nell'antica Roma a sfondo mitologico, e quella successiva dei cosiddetti Spaghetti Western.
I film più noti
I suoi lavori più noti arrivano tra il 1961 e il 1977, quando si rende noto sulla scena internazionale per le sue regie in film di diversi generi, con titolo come "Sansone" (1961), "La furia di Ercole" (1962), "Anno 79: la distruzione di Ercolano" (1962), "Il Vecchio Testamento" (1962), "I dieci gladiatori" (1963). Il livello dei titoli è adeguato agli interpreti scelti, con attori del calibro di Lee Van Cleef, Klaus Kinski, Yul Brynner che hanno impreziosito i cult nati dalla mente di Parolini. Mente dalla quale escono personaggi come Sartana, Sabata e Indio Black. I botteghini gli hanno sempre dato ragione, regalandogli grandissimi successi nel corso della sua carriera
La carriera di Parolini
Gli inizi della carriera lo vedono seguire grandi maestri come Roberto Rossellini, che Parolini assiste come segretario di edizione per il film "Francesco giullare di Dio", esordendo poi alla regia a soli 23 anni. In seguito ai grandi successi dei due decenni d'oro della sua carriera e in seguito a "Diamante Lobo", che aveva firmato come Frank Kramer, Parolini si allontana progressivamente dalla regia cinematografica e si dedica prevalentemente all'attività di distributore di film per le emittenti televisive private.
Il film Peplum
Il Peplum è un sottogenere cinematografico dei film storici in costume, che comprende sia il genere dei film d'azione sia quello fantastico, entrambi ambientati in contesti biblici o nel periodo della Grecia antica o della civiltà romana. Si tratta di un genere esplorato a partire dagli anni dieci del ventesimo secolo, per poi essere ripreso tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in seguito ai quali venne progressivamente abbandonato.