Morto il regista polacco Andrzej Zulawski, ex compagno di Sophie Marceau
Il mondo del cinema d'autore piange la scomparsa di Andrzej Żuławski, premiato regista polacco noto soprattutto per "Possession" (1981) e "Amour braque – Amore balordo" (1985). Żuławski aveva 75 anni ed era da tempo malato di cancro. È mancato a Varsavia, oggi 17 febbraio.
Dagli inizi con Wajda ai problemi di censura in Polonia
Artista visionario, nasce a Leopoli il 22 novembre 1940. Il padre Mirosław Żuławski, diplomatico e scrittore, è addetto culturale presso l'Ambasciata di Parigi e poi ambasciatore presso l'Unesco. Żuławski trascorre la giovinezza in Francia, dove avrebbe lavorato per la maggior parte della sua carriera. I suoi inizi nel cinema sono come assistente del regista del conterraneo Andrzej Wajda. Il suo primo lungometraggio è "La terza parte della notte" (1971), cui segue il discusso "Diabel" (1972), censurato dal governo polacco tanto da convincerlo a trasferirsi in Francia.
Nel Paese transalpino, gira quindi "L’importante è amare" (1975) con l'immensa Romy Schneider. Dopo il temporaneo ritorno in patria (per il lungo lavoro su "Sul globo d’argento", boicottato dalle autorità polacche e uscito solo nel 1987), gira ancora in Francia "Possession" con Isabelle Adjani e "Amore balordo" con Sophie Marceau.
Il sodalizio artistico e sentimentale con Sophie Marceau
Proprio la Marceau diviene la sua Musa ispiratrice: grazie a Żuławski, diventa un'attrice matura, lasciando i panni adolescenziali che l'avevano lanciata nel successo "Il tempo delle mele". Non solo gireranno insieme anche "Le mie notti sono più belle dei vostri giorni ", "La nota blu" e "La Fidélité", ma saranno compagni di vita per ben 16 anni. Da lui, la Marceau ha il figlio Vincent, nato nel 1995.
L'ultimo film, Cosmos, e il premio a Locarno
Dopo "La Fidélité" (2000), Żuławski si prende una lunga pausa che dura addirittura un quindicennio. Torna con "Cosmos", nel 2015, che conquista il premio alla regia al Festival di Locarno. Un "thriller noir metafisico", secondo la definizione dello stesso cineasta. A tutti gli effetti, il suo testamento spirituale.