Morto Mardik Martin, addio allo sceneggiatore di “Toro Scatenato” e “Mean Streets”
Lutto nel cinema americano. All'età di 82 anni è morto Mardik Martin, storico sceneggiatore noto soprattutto per le sue collaborazioni con Martin Scorsese. Suoi gli script, tra gli altri, di due classici del regista italo-americano come "Toro Scatenato" e "Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all'inferno". Martin si è spento mercoledì 11 settembre a Los Angeles.
Gli inizi
Curiosa la storia di Martin, nato in Iran da una famiglia armena e cresciuto in Iraq, dove aveva lavorato per un distributore di film quando era adolescente. Si era poi trasferito negli Stati Uniti per studiare economia alla New York University. Gravitando nel dipartimento dell'ateneo dedicato al cinema, aveva incontrato Scorsese nel 1961. Poco dopo, tra i due era nato un sodalizio professionale: Martin iniziò a lavorare con il regista newyorchese in alcuni dei suoi primi film come il cortometraggio del 1964 “It's Not Just You, Murray”, il suo lungometraggio di debutto “Chi sta bussando alla mia porta?” (come assistente alla regia) e il documentario “Italoamericani”.
La collaborazione con Scorsese
Poi, i lavori più prestigiosi. Martin firmò con Scorsese lo script di "Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all'inferno" con Harvey Keitel e Robert De Niro, il film che ha lanciato il regista nell'olimpo della Nuova Hollywood. Sempre per il cineasta, scrisse anche "New York, New York" con Earl Mac Rauch e i documentari "L'ultimo valzer" e "Ragazzo americano". Per "Toro scatenato", Martin trascorse un anno e mezzo a documentarsi sulla vita del pugile Jake LaMotta e curò la sceneggiatura con Paul Schrader, ottenendo una nomination ai Golden Globe. Dichiarò al Los Angeles Times nel 2007: "De Niro voleva fare Toro Scatenato. Marty no perché odiava la boxe e lo sport". Martin lacvorò anche a un altro biopic, "Valentino" di Ken Russell, con Rudolf Nureyev nei panni di Rudolph Valentino.
Il periodo buio e la rinascita
Martin ebbe poi un periodo difficile nel corso del quale divenne dipendente dalla cocaina, perdendo la possibilità di sceneggiare "Carlito's Way" di Brian De Palma. Uscito dal tunnel, trovò una seconda chance come professore di scrittura alla New York University e alla School of Cinematic Arts della USC. Nel 2008 è stato realizzato un documentario sulla sua vita, "Mardik: Baghdad to Hollywood". Il suo ultimo impegno come sceneggiatore risale al 2014, per "Il padre" di Fatih Akin.