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Morto Sergio Ciani, fu Ercole e Maciste con il nome di Alan Steel

Si è spento alla vigilia degli 80 anni nella sua casa ad Ostia. Grazie alla carriera da culturista, divenne famoso negli anni 60 e 70 come interprete di eroi mitologici in “peplum” dalle ambientazioni piuttosto fantasiose, da “Zorro contro Maciste” a “Sansone contro il corsaro nero “.
A cura di Valeria Morini
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A poche ore dalla triste comunicazione della morte di Mauro Vestri, arriva la notizia di un altro lutto per il cinema italiano. Se ne è andato Sergio Ciani, interprete di diversi peplum all'italiana e attivo tra la fine degli anni Cinquanta e i Settanta, noto con lo pseudonimo di Alan Steel. Sarebbe morto nel sonno la scorsa notte, nella sua casa di Ostia, proprio alla vigilia del suo compleanno. Tra due giorni, il 7 settembre, avrebbe compiuto ottant'anni.

Nato e cresciuto a Roma, la sua fortuna come culturista lo spinse a prendere la strada del cinema. In virtù del suo fisico possente, diventerà celebre per ruoli di muscolosi eroi mitologici come Ercole, Sansone, Maciste e Ursus accanto a colleghi come Steve Reeves e Gordon Scott. Forse proprio per essere associato a questi divi (stranieri che lavoravano a Cinecittà) adottò lo pseudonimo "americano" di Alan Steel, ai tempi una consuetudine per molti registi e attori italiani.

Da Sansone a Golia, fu il il divo dei "peplum"

Iniziò a recitare nel 1959 in "Ercole e la regina di Lidia", proprio al fianco di Reeves, Sylva Koscina e del pugile Primo Carnera. Da lì seguirono una serie di apparizioni come comprimario, fino al primo ruolo da protagonista nel curioso film di Umberto Lenzi "Zorro contro Maciste", dove l'eroe dell'antichità (creato in realtà da Gabriele D'Annunzio nel 1915 per il film "Cabiria") affrontava lo spadaccino mascherato, impersonato da Pierre Brice. Da quel momento, interpretò i ruoli principali in diversi peplum dalle ambientazioni piuttosto fantasiose, come "Golia e il cavaliere mascherato" (con triplo ruolo!), "Sansone contro il corsaro nero", "Ercole contro Roma", "Sansone e il tesoro degli Incas". Nel corale "Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili", fu Ercole.

Dal declino al ritiro, nel 2001 l'accusa di truffa

Passò quindi al western ("Sapevano solo uccidere") e al poliziottesco ("Dagli archivi della polizia criminale"), per poi apparire nella commedia con Renato Pozzetto "Io tigro, tu tigri, egli tigra". Dopo il ritiro dalle scene nel 1979, il suo nome è tornato agli onori delle cronache per un episodio a dir poco singolare: fu accusato di truffa nel 2001, dopo che per quattro mesi si era spacciato per giudice di cassazione in un paesino del Lazio.

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