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Morto Steve Truglia, lo stuntman di James Bond tentava di battere un record in Cina

È morto durante un drammatico incidente in Cina James Truglia, stuntman hollywoodiano che aveva lavorato in film quali “Mission: Impossible – Rogue Nation” e “Salvate il soldato Ryan”.
A cura di Stefania Rocco
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È morto a 54 anni Steve Truglia, stuntman hollywoodiano che aveva lavorato in pellicole conosciute in tutto il mondo quali “Mission: Impossible – Rogue Nation” e “Salvate il soldato Ryan”. Sportivo, attore e presentatore, aveva cominciato la sua carriera di stuntman fin da giovanissimo. Inglese, Steve ha prestato servizio nelle forze speciali britanniche fino al 2000, servendo la SAS e la SBS. Truglia ha perso la vita mentre tentava di battere un record di discesa in corda doppia da un elicottero in Cina. Avrebbe dovuto percorrere 100 metri ma si sarebbe schiantato al suolo.

Le dinamiche dell’incidente non sono state ancora chiarite dalle autorità che si rifiuterebbero di rilasciare ulteriori informazioni circa lo svolgimento dell’impresa che ha condotto Truglia alla morte. Pare che le corde che avrebbero dovuto sostenere il suo peso siano state lasciate sotto la pioggia per una notte intera prima del lancio dello stuntman.

L’amico dello stuntman: “Dalla Cina cercano di insabbiare tutto”

Phil Tunnicliffe, e militare e amico dell’uomo, racconta che dalla Cina starebbero cercando di far passare l’incidente sotto silenzio:

Non siamo stati in grado di scoprire molto sull’accaduto. L’azienda cinese che aveva ingaggiato Steve per l’impresa sta cercando di far passare la cosa sotto silenzio. Ci hanno detto solo che si è trattato di un incidente. Steve avrebbe dovuto tentare l’impresa martedì, ma il lancio è stato rimandato a giovedì a causa del maltempo. Secondo loro si sarebbe trattato di un incidente, ma è assurdo. Steve era uno stuntman professionista. Aveva fatto quei lanci centinaia di volte.

La fidanzata di Truglia sarebbe stata informata della morte del compagno attraverso un messaggio confuso arrivato da una donna cinese. Tunnicliffe è incredulo e prosegue:

Non gli piaceva l’elicottero dal quale avrebbe dovuto lanciarsi: era preoccupato dal fatto che non fosse abbastanza grande da sostenere il peso di due persone durante il lancio ad alta velocità. Era preoccupato anche dallo stato delle corde. Diceva che erano umide per essere state lasciate sotto la pioggia. Voleva usare il suo kit per la discesa, non credo si sarebbe lanciato con quello che gli avevano messo a disposizione.

La famiglia di Truglia intende vederci chiaro mentre dalla Cina fanno sapere: “Abbiamo offerto assistenza alla famiglia di un cittadino britannico che purtroppo è morto a Chongqing, in Cina. I nostri pensieri sono con loro in questo momento difficile”.

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