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Nanni Moretti si confessa al pubblico: “Ho avuto un altro tumore”

Il regista protagonista di in un incontro alla Festa del Cinema di Roma. Racconta dei suoi film della sua carriera, i premi, le scelte e aggiungendo, con la presentazione di un breve cortometraggio, di aver dovuto combattere con un altro tumore, dopo quello da cui era stato colto vent’anni fa.
A cura di Andrea Parrella
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Nanni Moretti si racconta alla Festa del Cinema di Roma, con un incontro interamente dedicato al suo cinema e alla sua vita. Il regista de La stanza del figlio, Il Caimano e Habemus Papam racconta dei suoi inizi, della scelta di fare cinema e non frequentare l'università, abbastanza insolita se si considera il periodo storico:

Io mi ricordo nel settembre del settantadue un mio amico giornalista, avevo preso la maturità e finite le vacanze mi chiese ‘ora a che facoltà ti iscrivi?'. Io, arrossendo, dissi che non avrei fatto l'università. E arrossendo sempre di più, a lui che chiedeva dissi ‘vorrei fare del cinema', e lui ‘ma da attore o regista?', e io ‘tutte e due le cose'.

I premi ricevuti a Cannes

Il regista racconta la sua esperienza da regista, produttore, spettatore e vero appassionato di cinema, ma ricorda anche i momenti delle onorificenze, come la Palma d'Oro ricevuta a Cannes per La stanza del figlio e il premio sulla croisette per la sua regia di Caro Diario: "A me per Caro diario e la stanza del figlio mi è capitato di tornare a Roma, la domenica mattina guardo il telefono, arriva la chiamata; ‘Lei deve tornare a Cannes' Ma non dicono nulla. La sera di La stanza del figlio mi sedetti in sala, si aspettava la Casta per il film di chiusura. Lei tardava e io sono stato preso dall'ansia e sono uscito in questo grande atrio, vuoto. Si apre una porticina esce un tizio con i capelli bianchi. Con gesto elegante tira fuori al sigaretta, era David Lynch. Non sapevo che mi conoscesse, quando gli passo accanto mi dice ‘Nanni un giorno o l'altro io ti ammazzerò'". 

Il tumore dopo vent'anni

Nella parte finale dell'incontro Moretti presenta un cortometraggio "Autobiografia di un uomo mascherato", che premette di dover ancora montare ma che ha voluto mostrare. Sul finale si vede il protagonista durante una seduta di radioterapia. Al regista prima del trattamento viene fatta indossare una protezione per la testa e il collo che lo rende, appunto, mascherato ed è qui che Moretti confessa il tratto autobiografico della scena:

Ero io non l'avevate capito? E siccome dopo vent'anni da un'altra parte ho avuto un altro tumore e penso che si possa filmare non tutto ma quasi tutto, ho filmato una delle tante sedute di radioterapia

Moretti sta bene e mostra i muscoli

Non è ancora chiaro se si tratta, come riportato dall'Ansa, di una recidiva del male contro cui il regista aveva combattuto vent'anni fa, oppure se non ci sia alcuna correlazione tra i due fenomeni. Fatto sta che Moretti, anche per rassicurare l'accorata platea davanti alla quale si è trovato, ha mimato il gesto di chi mostra i muscoli per rassicurare fan e appassionati.

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