Nasce la United Artists italiana con Sky, Cattleya, Indiana, IIF, Palomar e Wildside
L'annuncio è di quelli che fanno bene al cinema perché Sky Italia, Cattleya, Indiana, Italian International Film, Palomar e Wildside siglano un accordo che li porta a diventare una sorta di "United Artists" italiana. Nel 1919 i grandi registi e attori di Hollywood si unirono per prendere le redini dell'industria cinematografica più redditizia del mondo, così fanno oggi i principali produttori italiani per portare la settima arte nostrana ad un nuovo livello. Un modello innovativo sviluppato in modo aperto e partecipativo, unire gli sforzi per creare nuove opportunità e arricchire l'offerta cinematografica.
Presto sarà ufficializzato il primo listino 2017, reso noto in occassione della presentazione ufficiale e sarà proprio dall'inizio del prossimo anno che la società comincerà ad operare. I cinque produttori realizzano il 40% dell'intero mercato e l'accordo con Sky Italia permette di eliminare la distanza decisionale che c'è fra il momento produttivo, il lancio e la distribuzione. La società promuoverà e distribuirà, in Italia come all'estero, solo film italiani. La notizia è stata presa benissimo anche dagli ambienti della politica. Il deputato Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, ha scritto su twitter:
È un'ottima notizia. Nasce un terzo polo del cinema. Sky e indipendenti credono nel mercato italiano, archiviata l'era del conflitto d'interessi.
"Il Sole 24 ore" scrive che nella nuova società Sky avrà il 60% mentre gli altri produttori si divideranno il 40% ma che, trattandosi di un sistema aperto, nel caso di ingresso di nuovi operatori sarà Sky a cedere parte della sua quota di società. Di fatto, è un passo che gli organici in gioco stavano già pensando da tempo dato che le case di produzione e Sky hanno già collaborato insieme per singole produzioni o per lavori collettivi come il prossimo "The Young Pope", serie tv firmata da Paolo Sorrentino.