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Nei cinema “La caduta dell’impero americano”, la nuova commedia del premio Oscar Denys Arcand

Il grande Arcand racconta la storia di Pierre-Paul (Alexandre Landry), un 36enne che, nonostante un dottorato in filosofia, deve lavorare come fattorino. Un giorno, però, durante una consegna si ritrova sulla scena di una rapina finita con due morti che lasciano a terra due borsoni pieni di soldi. Pierre-Paul decide di prenderli. Alle sue calcagna si metteranno due agenti della polizia di Montreal ma in suo soccorso arriveranno alcuni improbabili complici. Al cinema dal 24 aprile.
A cura di Ciro Brandi
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Il grande Denys Arcand, premio Oscar per il Miglior film straniero col bellissimo “Le invasioni barbariche”, finalmente sbarca nei cinema italiani con “La caduta dell’impero americano”. La pellicola, che chiude la trilogia satirica sull’Occidente iniziata nel 1986 con “Il declino dell’impero americano” e continuata nel 2003 proprio con “Le invasioni”, racconta la storia di Pierre-Paul (Alexandre Landry), un 36enne che, nonostante un dottorato in filosofia, deve lavorare come fattorino per sbarcare il lunario. Un giorno, però, durante una consegna si ritrova sulla scena di una rapina finita con due morti che lasciano a terra due borsoni pieni di soldi. Pierre-Paul decide di prenderli. Alle sue calcagna si metteranno due agenti della polizia di Montreal ma in suo soccorso arriveranno alcuni improbabili complici.

Arcand ha scritto anche la sceneggiatura di questa strampalata commedia mentre ha voluto affidare la direzione della fotografia a Van Royko e il montaggio ad Arthur Tarnowski. Le musiche sono opera della coppia formata da Mathieu Lussier e Louis Dufort. “La caduta dell’impero americano” sarà distribuito da Parthénos nelle nostre sale a partire dal prossimo 24 aprile.

La trama

Pierre-Paul è un uomo di 36 anni che, nonostante un dottorato in filosofia, si ritrova a lavorare come fattorino per tirar su uno stipendio decente. Un giorno, durante una consegna, si ritrova suo malgrado sulla scena di una rapina finita male, che lascia sull’asfalto due morti e altrettanti borsoni pieni di soldi. Pierre-Paul, dopo qualche dubbio iniziale, decide di caricare il malloppo sul furgone. Ma i guai iniziano proprio in quel momento. Sulle tracce del denaro scomparso, infatti, ci sono due agenti della polizia di Montreal ma soprattutto le gang più pericolose della città. Per uscire da questa situazione, Pierre-Paul dovrà fare gioco di squadra con un team di improbabili complici: una escort che cita Racine, un ex galeotto appena uscito di prigione e un avvocato d’affari esperto di paradisi fiscali.

Il cast

Alexandre Landry (Pierre-Paul Daoust) ha girato il bellissimo "Gabrielle: un amore fuori dal coro"(2013) e in seguito l'abbiamo visto anche in "The Saver"(2015) e nelle serie tv "Lost Generation"(2017) e "Blue Moon"(2016-2018). Il resto del cast è formato da: Maripier Morin (Aspasie/Camille Lafontaine), Rémy Girard (Sylvain Bigras), Louis Morissette (Pete LaBauve), Maxim Roy (Carla McDuff), Pierre Curzi (Me Wilbrod Taschereau) e Vincent Leclerc (Jean-Claude).

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Il regista ha detto che nella sua trilogia ha esplorato le tre tematiche fondamentali della vita: il sesso (ne “Il declino dell’impero americano), la morte (ne “Le invasioni barbariche) e il denaro (ne “La caduta dell’impero americano”).

2. Per il ruolo della call girl Aspasie, interpretata da Maripier Morin, il regista si è ispirato ad un incontro casuale avuto con una donna di colore mentre si trovava in un albergo di Ottawa, città in cui si era recato per girare un documentario. La donna gli spiegò le regole della partita di football che stavano guardando ma poi gli rivelò che era una escort di lusso che veniva in Canada due volte l’anno per incontrare i suoi clienti, per la maggior parte politici della destra più conservatrice.

3. Rémy Girard, ne “Le invasioni barbariche”, era Remy, il professore di matematica malato di tumore, e aveva la testa rasata. Invece, ne “La caduta dell’impero americano” è Sylvain, un ex pregiudicato, e per prepararsi al ruolo il regista gli ha “ordinato”, almeno un anno prima delle riprese, di farsi crescere i capelli.

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