Netflix e Amazon boicottano i Golden Globe, perché i premi rischiano di scomparire
Dura vita per i Golden Globe e la Hollywood Foreign Press Association, che rischia seriamente di chiudere i battenti. Non è da escludersi che i premi assegnati dalla stampa estera in America non vengano più consegnati, visto che a mettersi contro l'associazione sono addirittura due colossi come Netflix e Amazon Prime Video. Andiamo con ordine.
Perché la giuria dei Golden Globe è sotto accusa
Negli scorsi mesi, soprattutto in seguito a un'inchiesta del Los Angeles Times, l'associazione che assegna i Globe ha ricevuto forti critiche per l'assenza di giornalisti neri tra i suoi membri. Inoltre, sull'ente pesano gravi sospetti di corruzione, con i controversi casi di regali accettati dagli studios. L'episodio più discusso: un viaggio di lusso sul set parigino di Emily in Paris che sarebbe stato pagato per 30 giornalisti della HFPA da Paramount (prima che i diritti fossero ceduti a Netflix). Guarda caso, poi, la serie ha ricevuto ben due (stupefacenti) nomination ai Golden Globe. L'associazione è formata da una novantina di membri in gran parte non resi pubblici, ma secondo il LA Times molti di loro non sarebbero neppure giornalisti; in compenso, noti giornalisti stranieri che fanno domanda verrebbero regolarmente respinti. Un'enorme eco mediatica ha travolto la HFPA, che proprio pochi giorni fa ha annunciato una radicale rivoluzione interna: stop ai doni dagli studi cinematografici e televisivi e ingresso di nuovi membri, con un focus sul reclutamento di giornalisti neri (ecco tutti i particolari sulla riforma dei Golden Globe).
Gli annunci di Netflix, Amazon e Time's Up
Dunque, perché questi cambiamenti non convincono? Per Netflix e Amazon sarebbe troppo poco e troppo tardi, tutto molto vago. Il co-amministratore delegato di Netflix Ted Sarandos ha fatto sapere in una lettera che la piattaforma boicotterà gli eventi dell'associazione fino a quando non ci sarà una "chiara tabella di marcia per il cambiamento". Un portavoce di Amazon Prime ha dichiarato a TheWrap: "Non lavoriamo più con la HFPA da quando questi problemi sono stati sollevati per la prima volta. Come il resto del settore, siamo in attesa di una risoluzione sincera e significativa prima di andare avanti". Time’s Up, coalizione nata dal MeToo che combatte le discriminazioni sul posto di lavoro, ha respinto il piano di riforma definendolo "gravemente carente e difficilmente correttivo". Come osserva TheWrap, chissà che dietro questo boicottaggio su ampia scala che sembra sperare in un'eliminazione della HFPA, più che sul suo reale cambiamento, non ci siano le pressioni di personaggi a lungo snobbati dai Globe (il sito porta a titolo di esempio Ava DuVernay e Shonda Rhimes).
L'attacco di Scarlett Johansson
Contro la HFPA si sono esposti anche personaggi pubblici come Scarlett Johansson. L'attrice ha addirittura accusato l'associazione di sessismo. A seguire la sua dichiarazione, durissima, fornita all'Hollywood Reporter. A questo punto, a meno di un cambiamento davvero epocale, non da è da escludere una cancellazione dei Golden Globe, i premi che tradizionalmente sono considerati l'anticamera degli Oscar.
In qualità di attrice che promuove un film, ci si aspetta che partecipi alla stagione dei premi partecipando a conferenze stampa e spettacoli di premiazione. In passato, questo ha spesso significato affrontare domande e osservazioni sessiste da parte di alcuni membri dell'HFPA che rasentavano le molestie sessuali. È il motivo esatto per cui, per molti anni, ho rifiutato di partecipare alle loro conferenze. L'HFPA è un'organizzazione che è stata legittimata da artisti del calibro di Harvey Weinstein per accumulare slancio per il riconoscimento dell'Academy, e l'industria ha seguito l'esempio. A meno che non ci sia una riforma fondamentale all'interno dell'organizzazione, credo sia giunto il momento di fare un passo indietro rispetto all'HFPA e di concentrarci sull'importanza e la forza dell'unità all'interno dei nostri sindacati e del settore nel suo complesso.