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Nicholas Hoult svela: “Mi scartarono al provino di ‘Harry Potter’, ma meglio così”

Nicholas Hoult ha svelato di aver fatto il provino per ‘Harry Potter’ in passato. L’attore, però, è stato scartato. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair ha spiegato perché è contento che le cose siano andate così.
A cura di D.S.
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Pur avendo solo 26 anni, Nicholas Hoult vanta già una carriera di tutto rispetto. Tra i film a cui ha preso parte c'è l'indimenticabile ‘About a Boy – Un ragazzo‘ nel quale interpretava il piccolo Marcus e recitava al fianco di Hugh Grant.

Più di recente, invece, è stato tra i protagonisti di ‘Mad Max: Fury Road‘. In un'intervista rilasciata a Vanity Fair, però, ha spiegato che nel suo passato c'è anche il provino di ‘Harry Potter‘, dove fu scartato. Con il senno di poi, però, è contento che le cose siano andate così:

"Sì feci il provino. E non andò bene visto che non mi hanno preso. Ricordo che mi avevano fatto indossare un paio di occhiali da vista per il provino. A posteriori, sono contento che sia andata così: ho avuto il tempo per lavorare ad altri film diversi fra loro e, soprattutto, per avere una vita normale".

L'attore, che due anni fa si è trovato invischiato nello scandalo delle foto rubate di Jennifer Lawrence, sostiene di non voler essere etichettato come rubacuori anche perché non si ritiene tale:

"Cerco di fare cose diverse, altrimenti mi annoierei. Fare un film come Mad Max in cui ho la testa rasata e sono irriconoscibile aiuta ad aggirare il problema. O, forse, non mi è successo perché non sono abbastanza credibile in versione rubacuori".

Nicholas Hoult: "Il lavoro a maglia mi rilassa ma ho smesso"

Proprio sul set di ‘Mad Max: Fury road' ha imparato a sferruzzare: "Una delle make-up artist mi aveva insegnato. Anche Charlize Theron era capace e ogni tanto mi dava una mano e, a un certo punto, si era fatto prendere dalla passione anche Tom Hardy. Nelle pause ci trovavamo a sferruzzare nella roulotte, ha un che di terapeutico: è un movimento automatico per cui puoi continuare a chiacchierare ma, al tempo stesso, richiede un minimo di concentrazione. Il problema è che gli amici hanno cominciato a chiedermi: “Mi fai una sciarpa?”, “mi fai un berretto?”. Un giorno mi sono ritrovato a sferruzzare dieci ore di fila per finire un paio di cappelli di lana in tempo. Stava cominciando a diventare un lavoro, così ho smesso".

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