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Omar Sy, il protagonista di Quasi Amici che dalla banlieue è arrivato a Hollywood

Il protagonista di “Quasi amici” torna in un’esilarante commedia dal titolo “Due agenti molto speciali” e si prepara a conquistare Hollywood.
A cura di Aureliano Verità
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Omar Sy

Forse non se lo aspettava neanche lui di riuscire in così poco tempo ad abbandonare le banlieue di Trappes, un comune francese vicino Parigi, alla volta di Hollywood. Conquistare gli americani è stato facile grazie al successo mondiale di “Quasi Amici”, il film di Olivier Nakache ed Eric Toledano in cui Sy cattura la scena insieme al collega François Cluzet. Ora, in attesa del nuovo capitolo della saga di X-Men, “Days of Future Past” diretto da Bryan Singer, in cui l'attore reciterà al fianco di attori del calibro di Jennifer Lawrence, Hugh Jackman e Michael Fassbender, arriva in sala, il prossimo 28 marzo in 200 sale distribuito da Medusa, il nuovo successo francese dal titolo “Due agenti molto speciali” che in patria ha già incassato 15 milioni di euro.

Un percorso in discesa quello di Omar Sy, vissuto però con la consapevolezza della fortuna avuta e con l’umiltà di chi viene dal basso e non dimentica le proprie origini.

È ovvio, “Quasi Amici” ha dato una svolta alla mia vita, ora riconosco chiaramente un prima e un dopo, ma sono cresciuto in periferia e oggi, dopo aver dormito in un albergo a 5 stelle e aver fatto una colazione come si deve, ho non pochi problemi a parlare di politica e a rispondere a domande su persone che vivono nei luoghi dove sono nato

E Sy lo sa bene cosa vuol dire essere nato in periferia e dover affrontare costantemente ogni qualsivoglia tipo di discriminazione

Se sei alto un metro e novanta e vieni dalla banlieue capita spesso che ti riconoscano come un ragazzo pericoloso, che fa paura. Così i modi di reagire sono due, il primo è chiudersi dentro quella realtà, il secondo invece è decidere di affrontare gli altri con un grande sorriso, con la voglia di incontrarsi e di farsi conoscere

Omar Sy e Laurent Lafitte in “Due agenti molto speciali”

Così ha fatto e nel mondo del cinema, ci è arrivato per puro caso, grazie al personaggio di un calciatore senegalese inventato di sana pianta per dare una mano a un amico che conduceva una trasmissione radiofonica, dopodichè è arrivata la tv, dove Sy si esibiva in coppia con Fred Testot e poi il cruciale incontro con Toledano e Nakache, i due registi di “Quasi Amici”. E ora vedremo come l'attore se la caverà in “Due agenti molto speciali” dove lo ritroviamo diretto da David Charon, nelle stesse dinamiche del film che l'ha reso celebre, ossia un'improbabile coppia, il poliziotto della sezione finanziaria di Bobigny Ousmane Diakité, da lui interpretato e l’ispettore capo della famigerata squadra anticrimine di Parigi François Monge, a cui presta il volto Laurent Lafitte.

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