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Oscar 2014, perché “The Butler” non ha avuto nemmeno una nomination?

Il film che racconta la storia del maggiordomo di colore che lavorò alla Casa Bianca per 34 anni ha commosso l’America, ma agli Oscar nemmeno una nomination per il miglior trucco. Quali i motivi?
A cura di Andrea Parrella
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In un'altra annata "The Butler" sarebbe stato di certo un film molto più considerato dall'Academy per la cerimonia degli Oscar (ecco tutte le nomination). Il film, giunto da noi solo nelle ultime settimane e molto discusso dalla moltitudine di spettatori che hanno avuto modo di vederlo, ha sicuramente sofferto due fattori che possono influire pesantemente sulla fortuna di un film in occasione della più rinomata celebrazione cinematografica dell'anno: il periodo di uscita, la quantità di film papabili emersa di recente. Perché in effetti "The Butler", che racconta una storia di emancipazione nera narrando del maggiordomo di colore che lavorò alla Casa Bianca per 34 anni, è uscito in America nel lontano agosto, raccogliendo grande consenso ed un numero elevato di pubblico anche in un periodo che viene definito blando per le uscite cinematografiche.

Ma è altrettanto vero che, storicamente, gli Oscar hanno sempre avuto memoria breve, tenendo conto prevalentemente dei film usciti nella parte finale dell'anno, a poche settimane dall'ufficializzazione per le nomination agli Oscar. Un'abitudine che l'Academy ha tentato di scrollarsi di dosso dal 2010, quando ha cominciato a guardare con maggiore attenzione ai film usciti nella parte iniziale dell'anno. Ma il 2013 è stato come un ritorno al passato e la stagione dei premi ha preso in considerazione, almeno per quanto riguarda i film candidati nella categoria dei migliori, tutte pellicole uscite dopo il 4 ottobre, giorno in cui ha fatto il suo debutto nelle sale americane "Gravity" di Alfonso Cuaron (Golden Globe per la migliore regia).

E così "The Butler", capace di incassare circa 116 milioni di dollari nelle settimane successive alla sua uscita, anche ostacolato da film di tematica similare come "12 anni schiavo" (Golden Globe come miglior film drammatico), non si è buscato nemmeno una nomination per il miglior make up, nonostante l'invecchiamento dei personaggi tramite il trucco sia molto verosimile. Va anche sottolineato come, a disturbare fortemente l'equilibrio creatosi fino agli inizi di dicembre, c'è stata l'invasione di pellicole di successo come "American Hustle" (che ha fatto ancetta di premi ai Golden Globe) e "The Wolf of Wall Street", usciti proprio negli ultimi giorni di dicembre. Possibile che alla qualità vengano anteposte così tante logiche delle case di produzione? Si giudicano i film migliori, o quelli usciti nel momento più propizio?

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