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Paola Cortellesi ricorda Mattia Torre: “Era unico, geniale. La sua morte è un dolore immenso”

Il 23 gennaio arriva nelle sale il film ‘Figli’, ultimo progetto di Mattia Torre. Il regista e sceneggiatore è morto lo scorso luglio, dopo una lunga malattia. Paola Cortellesi ha ricordato la sua genialità, in un’intervista rilasciata al settimanale Grazia: “La sua morte è un dolore immenso per tutti noi che lo amavamo e ammiravamo”.
A cura di Daniela Seclì
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Il 23 gennaio, Paola Cortellesi sarà al cinema con il film ‘Figli’. La sceneggiatura è di Mattia Torre, morto lo scorso luglio a 47 anni. L’attrice lo ha ricordato in un’intervista rilasciata al settimanale ‘Grazia’. Ha rimarcato la stima che prova per lui e ha parlato di come abbia accettato subito la proposta di entrare nel cast.

Il ricordo di Mattia Torre

L'attrice ha dichiarato che di solito è molto prudente quando le viene proposto un nuovo progetto. Tuttavia, nel caso del film ‘Figli’, Mattia Torre è stato in grado di convincerla subito. Paola Cortellesi si fidava ciecamente delle doti del regista e sceneggiatore:

“Quando Mattia Torre mi ha fatto leggere l’idea di questa sceneggiatura, nemmeno tutta la sceneggiatura, io che sono sempre molto prudente e riflessiva ho detto subito: ci voglio essere. Perché la sua comicità è quella che amo. Perché il suo sguardo ha tanti piani: comicità, surrealtà, realismo, commozione. E perché la sua genialità di scrittore veniva fuori anche dalla cura che metteva nelle didascalie: le leggevo e sapevo esattamente qual era il sentimento, la temperatura di una scena, ed è una cosa che nelle sceneggiature non succede quasi mai".

Figli, l'ultimo film di Mattia Torre

Purtroppo Mattia Torre non è riuscito a portare a termine la lavorazione del film ‘Figli’. Il 19 luglio è stata annunciata la sua morte a seguito di una lunga malattia. Come rivela Paola Cortellesi, il regista aveva predisposto tutto perché sapeva che gli restava poco da vivere:

“Mattia aveva predisposto tutto, perché sapeva tutto, e ci siamo parlati e scritti fino alla fine. È un dolore immenso per tutti noi che lo amavamo e ammiravamo. Per tutte le cose bellissime che avrebbe potuto ancora fare. Lui è unico, ma per me è come il Woody Allen di Io e Annie, per la libertà che si prende e per la capacità di muoversi in modo credibile su tanti piani. Vorrei saperlo fare anch’io. Giuseppe Bonito, il regista che ha preso il suo posto, è stato scelto da Mattia ed è stato meraviglioso nel raccogliere il suo linguaggio: sul set si sentivano il grande affetto per Mattia e la riconoscenza per questa storia che ci ha lasciato, così buffa, vera e commovente”.

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