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“Paul Walker è responsabile della sua morte”: è il verdetto della Porsche

La casa automobilistica tedesca risponde ufficialmente alla denuncia presentata da Meadow Walker, figlia dell’attore deceduto nel 2013. Il mezzo di proprietà di Walker e guidata da Roger Rodas sarebbe stata “usurata e alterata” e l’attore sarebbe stato perfettamente conscio dei rischi. La querelante respinge però le accuse: “L’auto non era in grado di proteggere i suoi occupanti”.
A cura di Valeria Morini
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A fine settembre, la casa automobilistica Porsche è stata denunciata per l'incidente che ha provocato la morte dell'attore americano Paul Walker, deceduto nel 2013. A presentare la denuncia contro l'azienda tedesca, che fa parte del gruppo Volkswagen, è stata la figlia della compianta star, Meadow Walker. L'auto non sarebbe stata dotata di un adeguato sistema per la gestione della stabilità, cosa che avrebbe causato la perdita del controllo, sostennero i legali nella documentazione presentata. Dopo una prima replica in cui ha negato ogni responsabilità, la Porsche risponde ora in modo più approfondito, dando sostanzialmente la colpa di quanto successo all'attore.

La morte del signor Walker e tutti i danni occorsi nell'incidente sono da considerarsi una sua responsabilità.

Così affermano i documenti presentati dalla casa automobilistica, che descrivono la Porsche Carrera CGT di proprietà dell'attore come un'auto "usurata e tenuta male dopo essere stata acquistata in un modo non prevedibile dall'azienda. Tale alterazione ha verosimilmente causato o contribuito all'incidente". Walker viene indicato come un "conoscitore esperto" delle caratteristiche del modello e quindi conscio delle sue possibilità: la responsabilità viene ovviamente anche sull'amico di Walker Roger Rodas, quel giorno alla guida del mezzo e anche lui deceduto nell'impatto.

Si legge inoltre nelle carte:

La Porsche Cars North America afferma che il signor Walker si è consapevolmente e volontariamente assunto tutti i rischi e i pericoli rispetto all'utilizzo di una Porsche Carrera CGT, che di tali rischi era ben consapevole e che ha scelto di operare in modo da esporsi a essi.

La figlia Meadow: "L'auto non era in grado di proteggere i suoi occupanti"

La figlia del divo, però, non accetta le spiegazioni dell'azienda teutonica. Meadow ha già rilasciato una nota con la sua replica, riportata da TMZ:

È oltremodo deplorevole che Porsche sta cercando di evitare la propria responsabilità colpevolizzando la vittima – Paul Walker – per la propria morte come passeggero di una sua Carrera GT. Contrariamente a quanto sostenuto da Porsche, i fatti sono chiari: Paul è passeggero su una macchina che non è stato progettato per proteggere i suoi occupanti, in un incidente avvenuto su una superficie asciutta, libera e a una velocità ben al di sotto delle capacità pubblicizzate dal veicolo.

Il comunicato aggiunge:

Se Porsche avesse progettato la macchina per includere funzionalità di sicurezza adeguate, Paul sarebbe sopravvissuto, avrebbe girato ‘Fast and Furious 8' e Meadow Walker avrebbe ancora il padre che tanto amava.

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