“People” annuncia la morte di Kirk Douglas, ma è un errore

"Kirk Douglas è morto". Così ha titolato il sito web del magazine americano "People", facendo seguire un necrologio dedicato al mitico attore di tanti capolavori come "Spartacus" e "Orizzonti di gloria". Peccato che Douglas sia ancora vivo e, alla faccia dei suoi quasi novantotto anni (che compirà il 9 dicembre), in buona salute.
L'errore è nato con tutta probabilità non da una falsa notizia ma da una svista al momento della pubblicazione, visto che il pezzo è apparso con il titolo "Do Not Pub" ("non pubblicare") e che la data di morte riportava le sigle "TK / TK / TK", ovvero "da venire". A poco è servito eliminare immediatamente il post dalla rete: il coccodrillo aveva già fatto il giro dei social network e dei siti americani.
Kirk Douglas, uno dei pochi grandi nomi del box office in un periodo in cui la Tv dominava la cultura americana negli anni dopo la Seconda guerra mondiale, è morto il TK / TK / TK. Aveva 97 anni (nato il 12/9/1916) ed era in buona salute nonostante la debilitazione dopo un ictus nel 1996 che gli aveva provocato difficoltà di comunicazione.

Figlio di immigrati ebrei bielorussi, Douglas nacque Issur Danielovitch Demsky, ma cambiò nome a inizio carriera, ispirandosi a un personaggio di fumetti e al cognome del suo insegnante di dizione. Dopo aver mosso i primi passi nei teatri di Broadway, esordì sul grande schermo negli anni '40 e recitò in grandi produzioni come il noir "Le catene della colpa", il poliziesco "Pietà per i giusti" e il western "Sfida all'OK Corral". Proficua la sua collaborazione con Stanley Kubrick, per cui fu protagonista nei già citati "Spartacus" e "Orizzonti di gloria". Fu anche Ulisse nell'omonimo film italiano diretto da Mario Camerini.
Nel suo penultimo film, "Vizio di famiglia", ha recitato accanto al figlio Michael, anche lui star di Hollywood. Negli ultimi anni, Douglas ha lasciato la carriera cinematografica per ovvie ragioni, ma una cosa è certa: ha tutte le intenzioni di raggiungere i cent'anni di età e chissà che il coccodrillo di "People" non gli abbia scaramanticamente allungato la vita.