Per ricordare AlexanderMcQueen, il film The Cell con una dark Jennifer Lopez
Leggermente confuso nel genere, un po' horror e un po' thriller psicologico, The Cell film del 2000 di Tarsem Singh portava la protagonista Catherine Deane (Jennifer Lopez) a viaggiare nella mente di un serial killer, saltando tra i suoi ricordi infantili, le sue perversioni e ossessioni, per salvare l'ultima vittima rapita. All'uscita nelle sale ricordo che fece molto scalpore in particolare per la scena in cui il cattivo Carl Stargher (Vincent D'Onofrio) si appende come un insaccato da macelleria a dei ganci sul soffitto, utilizzando dei simpatici cerchi applicati sulla schiena.
Non è un film per la famiglia, questo è chiaro, ma vale la pena rispolverarlo anche per godere della fotografia (sottovalutata, ma grandiosa) e dei favolosi costumi curati dal compianto Alexander McQueen, suicidatosi recentemente nel suo appartamento londinese, uno degli ultimi stilisti con il talento e il coraggio, per superare i limiti e andare contro le regole della moda conformista.
In ogni scena in cui la psicologa viaggia negli inquietanti scenari della mente malata dell'assassino, si scoprono nuovi dettagli di stile e un nuovo lato interessante del personaggio. Si passa dal bianco al rosso fuoco, da colletti in pelle a catene che coprono il viso in una maschera sensuale, da vestiti con strascichi a pizzi neri ed elaborati.
Non manca la femminilità tra il gotico e il mistero, fatta di seta svolazzante e drappi scivolati. Quando il cinema incontra la moda, a discapito delle critiche ricevute proprio perchè il regista sembrava prediligere lo stile da videoclip a quello cinematografico, dire che l'occhio vuole la sua parte è un eufemismo. E anche se in un film prevale per una volta il senso della vista, male proprio non fa.
Ambra Zamuner