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Prigione e frustate per Marzieh Vafamehr, attrice di My Tehran for Sale

Fare arte a Tehran non è affatto semplice per le nuove generazioni: l’attrice Marzieh Vafamehr deve scontare una condanna a un anno di carcere e subire novanta frustate solo per aver raccontato la difficile realtà in cui vivono i giovani islamici, sottoposti a un regime di censura e repressione.
A cura di Daniela Caruso
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my tehran for sale

La libertà di espressione è un diritto sacrosanto per ogni essere umano e l’arte è un mezzo straordinario per mettere a nudo le nostre idee. Uno strumento che, in regimi dittatoriali e culture rigide, non inclini al cambiamento, può provocare reazioni cruente e inimmaginabili. Da queste riflessioni scaturisce il racconto della storia e della vita di Marzieh Vafamer, giovane attrice che ha preso parte al film “My Tehran for sale”. La pellicola mette in scena, appunto, le difficoltà e gli impedimenti che i giovani artisti incontrano nel momento in cui decidono di intraprendere una carriera all’insegna della cultura e dell’arte in una città come Tehran.

La donna è stata condannata a un anno di prigione e novanta frustate per aver recitato nella pellicola del regista Granaz Moussavi, in cui Marzieh si fa vedere anche senza hijab, mostrando il suo volto alla telecamera. La sentenza, verso la quale il legale dell’attrice ha presentato appello, è stata emessa sabato e già sta facendo discutere. Perché condannare una donna che segue le sue passioni, solo perché mostra il suo volto al mondo? La repubblica islamica non ammette trasgressioni, né venti di cambiamento; tutto deve svolgersi nel rispetto delle norme dettate dall’alto, niente deve sfuggire al controllo dei vertici. Mostrare una realtà come quella islamica richiede coraggio e grande forza per assumerne, poi, tutte le amare conseguenze. Non è la prima volta che la donna si ritrova in questa assurda situazione: a luglio, infatti, è stata già messa in galera sempre a causa del film.

L'attrice è stata scarcerata dopo aver pagato una cauzione. Marzieh Vafamehr è sposata con il regista/sceneggiatore Nasser Tahhvai. La trama parla di un’artista che risiede a Tehran, dove vive in clandestinità per poter svolgere il lavoro che ama, in quanto lavorare in teatro è tassativamente vietato dalle Autorità. In questo frangente conosce Saman, un ragazzo iraniano che ha ottenuto la cittadinanza australiana, il quale le propone di scappare dal paese per crearsi una vita migliore in un paese democratico. Un affresco della storia odierna che racconta come sia arduo beneficiare della libertà culturale: un “lusso” che si paga a caro prezzo, proprio come è accaduto a Marzieh.

Ecco il trailer del film "My Tehran for Sale":

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