Primo Reggiani: “Recito per Moccia, ma da ragazzo ero tutto canne e piercing”
Con "Universitari" Federico Moccia è al suo quinto film da regista; per l'occasione l'attore Primo Reggiani è alla prima esperienza cinematografica sotto la direzione dello scrittore e cineasta. Nello specifico interpreta il ruolo un ragazzo palermitano il cui padre, medico di fama nazionale, è una presenza "ingombrante": Primo studia medicina ma da studente fuori corso, visto che il suo vero sogno è quello diventare attore. E' la storia di sei ragazzi che convivono in una "villa", in realtà una ex clinica in disuso, la cui affittuaria è interpretata dalla cinica e spietata Paola Minaccioni, interessata semplicemente a sfruttare gli studenti e i soldi dei loro affitti, versati rigorosamente in nero.
"Leggere tutti i libri di Moccia? Non se ne parla" – Reggiani ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Max in cui ha chiacchierato della sua carriera e della sua adolescenza. Racconta che sulle prime era restio a far parte del cast di un film di Federico Moccia:
Quando mi hanno proposto questo film all'inizio ho detto: anche no. Poi ho pensato che sarebbe stata la mia ultima possibilità di fare l'adolescente. Moccia è una persona umile nonostante la botta di fama che ha avuto. Ma di leggere tutti i suoi libri non se ne parla.
"Vengo da Roma Sud, da adolescente ero un sinistroide, una "zecca" – Diversamente dal ruolo che interpreta in "Universitari", l'attore ha avuto un'adolescenza abbastanza sregolata. Primo Reggiani, ex di Martina Stella, non si definisce un "pariolino", gli adolescenti della Roma "bene" protagonisti dei romanzi cult di Moccia:
Non sono mai stato un personaggio da libro di Moccia, un pariolino. Vengo da Roma Sud: ero una zecca, sinistroide, scaciato, tutto canne, piercing. Sono cresciuto con i Clash. A 16 anni guidavo sotto età e senza patente, in sella mi sentivo immortale. Poi cadi e ti accorgi che immortale non sei, ma comunque ti rialzi e ricominci: ne hai bisogno, senti l'assuefazione, come per la recitazione.
La fiction R.I.S. troppo distante dalla realtà – Primo Reggiani chiude l'intervista con una considerazione sul ruolo del sottotenente Emiliano Cecchi interpretato nella fiction "R.I.S. – Delitti Imperfetti". Racconta che è stata una bella esperienza, ma troppo distante dalla realtà di tutti i giorni e denuncia, velatamente, alcuni soprusi subiti dalle forze dell'ordine da ragazzo:
RIS? Una bella esperienza, ma sono contento sia finita. Troppi compromessi tra la realtà e quello che si vuol far arrivare alla gente. Sul set non possiamo essere duri con quelli che arrestiamo, ma nella realtà succede non possiamo dare uno schiaffo a nessuno, ma io da piccolo di schiaffi dai carabinieri ne ho presi eccome.