Proteste per La Grande Bellezza in tv: “Non andranno più a vederlo al cinema”
Non è più una notizia che "La Grande Bellezza" concorra per la vittoria dell'Oscar come Miglior Film Straniero, l'academy ha infatti ufficialmente inserito il film nella cinquina finale da più di un mese e pare molto probabile che alla fine Sorrentino riuscirà a spuntarla portandosi a casa la statuetta. E da diverse settimana Mediaset ha confermato la notizia di uno strappo alla regola e della messa in onda del film anticipata rispetto ai normali tempi di decorrenza per un film: il 4 marzo infatti, Canale 5 trasmetterà in prima visione tv il film proprio per cavalcare a pieno l'onda di un Oscar che farebbe registrare grandi numeri alla rete.
Ma la decisione di Mediaset non l'ha risparmiata di contestazioni che arrivano da diverse parti del settore cinematografico, che accusano la rete di interrompere un ciclo, quello delle proiezioni al cinema, che non si è ancora del tutto interrotto: attualmente infatti, proprio dopo la nomnation ufficiale e il Golden Globe, il film di Sorrentino è stato riportato nelle sale e la gente va ancora a vederlo, visto che è attualmente in 14 cinema e nel weekend 20-23 febbraio ha incassato 16.307 euro (media copia 2.685 euro) piazzandosi al 23° posto nella classifica dei migliori incassi, giungendo ad un totale di 7.136.980 euro dalla data di uscita, ovvero 40 settimane fa, il 21 maggio 2013.
E' per questo che giungono le contestazioni, ovvero per il timore che l'ampia promozione televisiva possa in qualche modo ridimensionare fino a far esaurire del tutto i margini di incasso che il film può ancora garantire grazie alla spinta del fattore Oscar. Lionello Cerri, presidente dell'Anec, segnala infatti che "L'indubbio valore promozionale per la serata televisiva rischia tuttavia di tradursi in una forte attenuazione del potenziale cinematografico, e non solo, del film, oltre a stravolgere la prassi che vede approdare alla tv generalista un’opera cinematografica a circa 24 mesi dalla prima uscita in sala, dopo lo sfruttamento in home video, in video on demand, pay per view e pay tv". Tuttavia, essendo Mediaset detentrice indiretta dei diritti del film, è abbastanza difficile che rinuncerà a questa messa in onda.