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Quentin Tarantino potrebbe smettere di fare film: “Penso di aver dato tutto quello che ho da dare”

Quentin Tarantino in un’intervista al magazine GQ Australia ha dichiarato alcuni clamorosi risvolti sulla sua carriera. Il regista da tempo medita di abbandonare il cinema, essendosi prefissato la quota di dieci film, ma in base a come sarà accolto “Once Upon a Time in Hollywood”, la sua ultima fatica presentata a Cannes, potrebbe decidere di concludere la sua carriera cinematografica.
A cura di Ilaria Costabile
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Once Upon a Time in Hollywood, il chiacchieratissimo film di Quentin Tarantino che ha ottenuto  un'ottima accoglienza a Cannes, dove è stato senza dubbio il film più atteso della kermesse, anche per il suo cast stellare, rappresenta l'omaggio cinematografico del noto regista alla Hollywood degli anni d'oro, e potrebbe essere il suo ultimo film.

La lavorazione del suo nono film

Un film che ha conquistato la critica, ammaliando gli esperti delle testate internazionali, che è stato definito una lettera d'amore alla Hollywood di un tempo, un film corale che ha commosso chi ha avuto la possibilità di guardarlo, ma che potrebbe essere l'ultima opera di Quentin Tarantino. Secondo quanto riportato in un'intervista al magazine GQ Australia, il regista starebbe meditando sulla possibilità di fermare qui la sua carriera cinematografica. Da tempo, l'eclettico cineasta aveva espresso il desiderio di mettere la parola fine alla sua opera una volta arrivato alla quota di dieci film, ma forse ci è arrivato davvero troppo presto per poter dire basta. Non è un mistero che Tarantino prima di essere un regista è un amante del cinema, i suoi film sono intrisi di citazioni pescate da pellicole di ogni genere, che attraversano la storia della settima arte e che sono, a tutti gli effetti, la firma in calce di ogni suo progetto. Parlando di C'era una volta a Hollywood il regista ha dichiarato:

Ho passato una vita a scriverlo, a cercare ogni dettaglio, ho passato tutta la mia vita a conoscere questo mondo. Quindi ora sono finalmente in grado di creare qualcosa con tutto ciò con cui ho nutrito il mio cervello in questi 56 anni. Non mi aspetto che la maggior parte del pubblico colga ogni riferimento in quello che faccio, però mi piacciono i film che ti portano in un mondo che continua quando il film è finito. Non lo fanno parlando a te, lo fanno arrivando oltre i tuoi pensieri, ed è una cosa che cogli con il tempo. Non c'è bisogno di capire tutto quello che sto dicendo, l'importante è che le persone sappiano di essere in buone mani, sappiano che io sono consapevole di quello che dico. 

L'idea di abbandonare il cinema

Dopo una dichiarazione di questa levatura artistica, pensare che il film presentato a Cannes possa essere il suo penultimo capolavoro lascia interdetti, ma è proprio quello che il regista da anni si ripromette di fare e ha anche portato delle motivazioni a supporto di questa scelta:

Penso che quando si parla di film teatrali, sono arrivato alla fine della mia strada. Mi vedo mentre scrivo libri di cinema e inizio a scrivere teatro, quindi sarò comunque creativo. Penso solo di aver dato tutto ciò che ho da dare ai film. Beh poi se questo film sarà davvero ben accolto, allora potrei anche fermarmi qui senza arrivare a dieci. Potrei fermarmi proprio ora!

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