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Regista ucciso e fatto a pezzi dai genitori, Iran sotto choc

Atroce delitto in Iran: a Teheran, il regista e insegnante di cinema Babak Khorramdin è stato trovato morto, il suo corpo fatto a pezzi. A confessare il delitto sono stati i suoi genitori, che hanno ammesso di aver assassinato anche la figlia e il genero, anni fa. L’uomo è stato drogato, pugnalato e smembrato.
A cura di Valeria Morini
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L'Iran è letteralmente sotto choc, per un terribile e disturbante caso di cronaca che vede purtroppo protagonista il regista cinematografico Babak Khorramdin. L'uomo, 47 anni, è stato trovato morto, il suo cadavere smembrato e rinvenuto in un cassonetto dei rifiuti. L'aspetto più inquietante è che gli autori del delitto sono i suoi genitori, che hanno confessato l'omicidio svelando di aver assassinato anni fa anche la loro figlia e il genero.

Il ritrovamento del corpo smembrato

Avvertita da una segnalazione dopo che qualcuno ha trovati parti di un corpo umano in un bidone, la polizia è stata chiamata nel sobborgo di Ekbatan, a Teheran, dove ha trovato i resti di Khorramdin. Grazie all'identificazione delle impronte digitali dalle mani, gli agenti hanno interrogato i suoi genitori. Iran Khorramdin, 74 anni, e Akbar Khorramdin, 81, hanno spiegato alla polizia di aver usato sonniferi per mettere fuori combattimento il figlio prima di soffocarlo, pugnalarlo e fare a pezzi il suo corpo, come ha riferito il quotidiano Hamshahri. Dopo essere stata presa in custodia, la coppia ha confessato di aver ucciso anche il genero 10 anni prima e la figlia tre anni fa, allo stesso modo. Il caso sta occupando le prime pagine dei giornali persiani, con molte polemiche intorno al fatto che la polizia non abbia indagato a fondo sulla scomparsa delle altre due vittime.

Il movente e la dinamica dell'omicidio

Secondo Hussein Rahimi, dirigente della polizia di Teheran, la coppia ha svelato di aver assassinato il genero perché violento e la figlia perché tossicodipendente. Riguardo al figlio, invece, non avrebbero accettato la sua vita privata: il regista non era sposato e avrebbe intrattenuto relazioni con alcune sue studentesse. Durante l'udienza in tribunale, il padre ha dichiarato di non aver nessun pentimento per il terribile gesto: "Non mi pento di quello che ho fatto con la collaborazione di mia moglie. Erano corrotti e ringrazio Dio". L'uomo ha anche descritto la dinamica del delitto: "Era venerdì sera quando sua madre ha cucinato il pollo e lo ha avvelenato per farlo perdere i sensi, ma non l'ha mangiato ed è andata in camera sua e ha dormito, così abbiamo messo il cibo in frigorifero. Si è svegliato il giorno dopo e l'ha mangiato". Una volta drogato, il figlio è state legato a una sedia, gli è stato posto un sacchetto di plastica nera sulla testa ed è stato pugnalato più volte. Il cadavere è stato quindi fatto a pezzi in bagno e i resti sono stati posti in tre valigie, sparse per la città.

Chi era Babak Khorramdin

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Laureato in cinema all'Università di Teheran nel 2009,  Khorramdin aveva vissuto alcuni anni a Londra prima di tornare in Iran. Il portale Imdb lo riporta come autore di un corto del 2010, The Sun. Al ritorno in patria si era dato all'insegnamento. "Addio all'insegnante più gentile del mondo … dagli studenti di cinema", è il messaggio di cordoglio lasciato dai suoi allievi. L'Iran si sta interrogando sull'atroce delitto, con i funzionari del tribunale che hanno dichiarato come i genitori assassini siano apparsi sostanzialmente sani di mente. Le indagini sono comunque ancora aperte, per capire se altri membri della famiglia sono scomparsi in circostanze sospette. Nella nazione islamica l'omicidio è un reato punito con la pena capitale, anche se c'è una certa clemenza per i genitori che uccidono i figli, puniti con dieci anni di carcere. I Khorramdin rischiano comunque la pena di morte, per la morte del genero.

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