Renée Zellweger è Judy Garland, il rilancio dell’attrice che punta al secondo Oscar
"Scoprite la leggenda dietro l'arcobaleno": sulle note della celeberrima "Over the Rainbow", si dispiegano le prime immagini di "Judy", l'atteso biopic sull'indimenticata cantante e attrice Judy Garland, interpretata da Renée Zellweger. Promette molto bene il primissimo trailer del film diretto da Rupert Goold, che sembra garantire il rilancio all'attrice premio Oscar nota sopratutto per Bridget Jones, la cui carriera negli ultimi anni si è un po' appannata. Il film arriverà a settembre nei cinema americani ma non ha ancora una data di uscita in Italia (dove sarà distribuito da Notorious Pictures). Insomma, dopo il successone di "Bohemian Rhapsody" e l'imminente "Rocket Man", il biopic musicale sembra davvero la grande tendenza della Hollywood contemporanea.
La trama e il cast
"Judy" racconterà l'ultimo anno di vita della Garland, dal suo arrivo nel 1968 a Londra. Oltre alla Zellweger (che punta evidentemente a un secondo Oscar dopo quello vinto per "Ritorno a Cold Mountain"), il cast comprende anche Bella Ramsey (Lorna Luft), Rufus Sewell (il terzo marito Sidney Luft), Michael Gambon (Bernard Delfont), Finn Wittrock (il quinto Mickey Deans) e Gemma-Leah Devereux (Liza Minnelli).
Chi era Judy Garland
Judy Garland, al secolo Frances Ethel Gumm, nacque nel 1922 e debuttò in scena ancora bambina. Appena 17enne, raggiunse un enorme successo nel ruolo di Dorothy nel capolavoro "Il mago di Oz". Per lo stress sul set, pare che venne spinta ad assumere grandi dosi di farmaci, da cui rimase dipendente tutta la vita. Con la sua voce meravigliosa, divenne celebre come star di musical, in film come " Incontriamoci a Saint Louis", "Il pirata" con Gene Kelly, "Ti amavo senza saperlo" con Fred Astaire. Per sei anni fu sposata al regista Vincent Minelli, da cui ebbe la figlia Liza (futura star premio Oscar). Dopo una crisi e alcuni anni di assenza, tornò con "È nata una stella" di George Cukor. Dopo altri grandi ruoli in "Vincitori e vinti" e "Gli esclusi" di John Cassavetes, chiuse la carriera cinematografica con "Ombre sul palcoscenico" e si dedicò al teatro e ai concerti, spegnendosi nel 1969 a soli 47 anni per abuso accidentale di barbiturici.