Robin Williams non si è suicidato per soldi, non aveva problemi economici
A più di due settimane dalla morte tragica di Robin Williams, suicidatosi in casa sua con una cinta intorno al collo e diversi tagli sul polso sinistro, lasciando il mondo dello spettacolo completamento stravolto per la sua scomparsa, emergono altri dati che in qualche modo smentiscono una delle ipotesi circolate nei giorni successivi in merito alle possibili cause del suicidio dell'attore: i problemi economici che lo avrebbero attanagliato, secondo quanto affermato da alcune persone a lui vicine. Secondo quanto afferma Tmz infatti, l'attore navigava in acque più che tranquille dal punto di vista economico e, a dimostrarlo, sarebbe una lauta offerta economica cui Williams disse no due anni prima della morte tragica. L'informazione proviene dalla AEG Live, l'azienda che gestisce ed organizza eventi di spettacolo, la quale ha mostrato dei documenti nei quali si mostra come il The Colosseum e il Ceasar Palace di Las Vegas avessero proposto all'attore una cifra più che consistente, di circa 600 mila dollari per due show serali, con ticket per il pubblico che avrebbero raggiunto anche il costo di 150 dollari per posto singolo, partendo da un minimo di 75 dollari.
L'offerta rifiutata da Robin Williams
Nonostante la cifra riguardevole, l'attore al tempo rifiutò l'offerta perché, in quello stesso periodo, era impegnato nella realizzazione di The Crazy Ones. Lo staff di Williams, che da giorni sostiene appunto non vi fosse alcun tipo di problema economico alla base del gesto tragico, afferma che se Williams avesse ache solo lontanamente avuto problemi di soldi, non avrebbe esitato ad accettare l'offerta dei due show a Las Vegas. Appare dunque sempre più certo che la motivazione del suicidio del protagonista de "L'attimo fuggente", fosse da far risalire a ben altre motivazioni, che non ad una vicenda strettamente connessa ad una motivazione di soldi.