Robin Williams parlava già di suicidio nel 2010: soffocamento e taglio ai polsi
Robin Williams non è più con noi. Classe 1951, è morto l'11 Agosto a Tiburon: attore e comico statunitense ha raggiunto la popolarità televisiva interpretando l'alieno Mork nella serie tv "Mork & Mindy" dal 1978 al 1982; successivamente è stato tra i principali interpreti di Braccio di Ferro in "Popeye", del professor John Keating in "L'attimo fuggente", di Peter Pan in "Hook – Capitan Uncino", senza dimenticare la strepitosa interpretazione di Mrs. Doubtfire, film diretto nel 1993 da Chris Columbus. Vincitore di un Oscar nel 1998, è morto suicida nella sua abitazione poiché, secondo i beninformati, soffriva di depressione: il suo corpo è stato rinvenuto dai vigili del fuco e successivamente si è scoperto che l'attore sarebbe morto ingerendo farmaci e impiccandosi con una cintura. E proprio della sua difficile situazione aveva parlato Robin Williams in un'intervista telefonica – come mostra Tmz – nella quale si era sfogato raccontando di aver pensato al suicidio: quelle parole, oggi, diventano particolarmente agghiaccianti.
Robin Williams aveva rilasciato un'intervista a Marc Maron
Robin Williams, morto all'età di 63 anni, ha parlato della sua lotta alla depressione nel corso del programma di Marc Maron: era il mese di Aprile del 2010 quando l'attore raccontava dei suoi problemi con l'alcolismo che lo hanno portato ad una ricaduta nella metà degli anni 2000. "Sembrava che fosse pronto a parlare per la prima volta della sua vita in un modo inedito, che non aveva mai fatto pubblicamente. Ero felice di essere lì proprio per questo" ha dichiarato Maron che ha intervistato un Williams appena uscito sano e salvo da una delicata operazione al cuore. In alcune parti dell'intervista Williams si sofferma soprattutto sul taglio ai polsi e fa un riferimento indiretto al soffocamento. "Questo è un colloquio che ha cambiato la percezione di Robin Williams per molte persone" ha concluso Maron. In quell'occasione Williams ammise che una notte, trovandosi seduto da solo in una stanza d'albergo con in mano una bottiglia di Jack Daniels, aveva pensato al suicidio; e sempre nel 2010, in un'intervista al "Guardian", ha aggiunto che l'alcolismo era dovuto principalmente ad alcune paure ed ansie: "Accade quando sei letteralmente spaventato e pensi ‘oh, questo farà passare la paura' e non lo fa".