Roma aspetta Sorrentino in Campidoglio, Napoli risponde con un pastore
Smaltita la sbornia dopo-Oscar, Paolo Sorrentino affronta il rientro in patria da vincitore e, soprattutto, vivendo da protagonista una contesa dai toni informali, ma che potrebbe trasformarsi presto in un equivoco istituzionale, tra Roma e Napoli. Le due città sono desiderose di festeggiare presto e al meglio quello che non è solo un grande assist, una vittoria per le rispettive amministrazioni, ma è soprattutto un figlio, naturale per Napoli e adottivo per Roma. Scrive giusto Vittorio Zambardino su Il Napolista quando, nel tracciare il profilo di Sorrentino, ricordava di un "napoletano che non fa il napoletano di professione", un uomo, il regista, rimasto distante da quei codici-zavorra che spesso deviano l'amore per la propria città, verso stereotipo e retorica.
Ma Roma e Napoli restano alla finestra, i due sindaci hanno espresso, con un tweet a testa, orgoglio e affetto al regista. Ignazio Marino rende un semplice "Grazie Paolo", mentre Luigi De Magistris sottolinea quanto sia importante per la città aver fatto menzione anche di Diego Armando Maradona nelle sue fonti di ispirazione, a riprova del fatto che la città del sole e del mare, la stessa di chi vi scrive, sembra quasi obbligata a scendere a patti con più livelli, più registri di comunicazione.
Dove e come si dividerà Paolo Sorrentino? Roma lo aspetta in Campidoglio con Ignazio Marino e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Napoli non vuole sfigurare. Eppure la città d'origine del regista non è mai stata in prima linea, non ha spinto con nessun tipo di entusiasmo né dal punto di vista istituzionale né associativo, la squadra de "La grande bellezza" nel corso della sua scalata all'Oscar. La Casa della Musica a Roma ha organizzato una proiezione in diretta sui maxischermo, a Napoli nessuno ha dato comunicazione di nulla.
Come intenda riparare Napoli ad una colpevole distrazione, lontana dallo snobismo e più vicina alla strafottenza, è ancora un mistero. Nel frattempo, però, ci hanno pensato gli onnipresenti Di Virgilio e Sorbillo con il puntuale pastore e la pizza in onore del regista premio Oscar.