Sharon Stone sul set di Basic Instinct: “Così hanno ripreso le mie parti intime”
Sharon Stone racconta di aver subito molestie a sfondo sessuale sul set di Basic Instinct. L'attrice candidata al Golden Globe nell'iconico film del 1992, ha raccontato alcuni episodi inediti che hanno segnato la sua carriera nel suo libro autobiografico "The beauty of living twice", del quale Vanity Fair ha pubblicato un estratto. Una serie di umiliazioni che l'attrice non ha dimenticato, nonostante il celebre dramma erotico l'abbia lanciata nel mondo del cinema americano.
Quando Sharon Stone tolse gli slip per il famoso "accavallamento"
Nessuna scena più di quella del famoso accavallamento di gambe ha reso Sharon Stone un'icona di sensualità ad Hollywood. A distanza di quasi 30 anni dal set che le ha regalato il successo, l'attrice definisce quell'esperienza "terrificante", che nel tempo le ha generato "incubi". Nel suo libro di memorie infatti spiega di non essere stata avvertita dai produttori che, durante l'iconica scena dell'interrogatorio, le sue parti intime sarebbero state riprese. Precisando che anzi, le era stato assicurato che non si sarebbe visto nulla, ma che sfilare le mutandine era necessario perché "il bianco rifletto la luce". L'attrice racconta di essersi sentita umiliata quando: "Dopo aver girato Basic Instinct, sono stata chiamata per vederlo. Non da sola con il regista, come ci si aspetterebbe, vista la situazione, ma con una stanza piena di agenti e avvocati, la maggior parte dei quali non aveva nulla a che fare con il progetto", spiega. "È così che ho visto le mie parti intime riprese".
Sharon Stone rifiutò di fare sesso sul set
In un altro estratto del libro, Sharon Stone rivela che un produttore, che non ha voluto identificare, le chiede di fare realmente sesso sul set con il co protagonista del film per rendere "più frizzante" e "creare la giusta chimica sullo schermo". "Questo produttore che ora ha 63 anni", spiega l'attrice, "mi portò nel suo ufficio e cominciò a camminare avanti e indietro, mentre mi spiegava perché avrei dovuto farmi l'attore sul serio", per aiutarlo a calarsi meglio nella parte. "Avrebbero fatto meglio a prendere uno di talento, qualcuno in grado di ricordarsi le battute, oppure potevano fare sesso tra loro e lasciarmi fuori da tutto questo", spiega. "Il mio lavoro è quello di fare l'attrice e faccio solo quello, fu ciò che gli dissi". Dopo le sue dichiarazioni è partita la caccia al produttore: secondo il New York Post potrebbe trattarsi di Robert Evans, produttore del thriller erotico "Silver" del 1993, in cui il co protagonista era William Baldwin.