Shelley Duvall di Shining soffre di malattia mentale: “Sto male, ho bisogno di aiuto”
Impossibile dimenticare il suo sguardo terrorizzato e le sue urla agghiaccianti, in quella storica sequenza in cui Jack Nicholson abbatte la porta a colpi d'accetta. Quello sguardo che oggi ha lasciato posto a una condizione di forte instabilità mentale, rivelata per la prima volta al pubblico dopo anni. Shelley Duvall ha contribuito a segnato la storia del cinema horror come protagonista del capolavoro di Stanley Kubrick "Shining" e probabilmente resterà per sempre la scream queen per eccellenza del genere. Ecco perché la sua apparizione nello show americano del Dr. Phil McGraw, noto psicologo e personalità televisiva, è un vero choc. L'intervista andrà in onda venerdì 18 novembre, ma come si evince dal trailer, l'attrice ha ammesso di essere affetta da una malattia mentale. Oggi 67enne, assente dagli schermi dal 2002 (la sua ultima interpretazione fu in "Manna from Heaven") è apparsa invecchiata e praticamente irriconoscibile. "Sono molto malata, ho bisogno di aiuto", ha dichiarato.
"Robin Williams non è morto, l'ho visto"
Dai brevi estratti del trailer, esce l'immagine di una Shelley confusa e delirante, che sostiene di essere "minacciata dallo sceriffo di Nottingham" e cita anche l'amico Robin Williams, con cui recitò nei panni di Olivia in "Popeye – Braccio di ferro". Secondo la Duvall, Williams in realtà non sarebbe morto nell'agosto 2014. "Ho amato Robin Williams. Non credo che sia morto", ha dichiarato l'attrice, che sostiene di averlo visto dopo il suo decesso e che l'attore sarebbe un mutaforma.
Lanciata da Robert Altman nel 1970 con "Anche gli uccelli uccidono", Shelley Duvall è stata sua attrice feticcio anche in "I compari", "Gang", "Nashville", "Buffalo Bill e gli indiani" e nel già citato "Popeye". È inoltre apparsa in "Io e Annie" di Woody Allen ma, paradossalmente, dopo il successo di "Shining" e il successivo "I banditi del tempo" di Terry Gilliam, la sua carriera è andata verso un declino irreversibile, nonostante l'attività di produttrice portata avanti negli anni ottanta e novanta. Dopo essersi ritirata dalla recitazione, si è trasferita a Blanco, Texas. Nel 2009, dalle pagine del discusso magazine National Enquirer, si diffusero le prime voci che la volevano sprofondata nella follia. Voci che oggi, disgraziatamente, hanno trovato conferma.