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Siani e “Il principe abusivo” da un mese e mezzo nelle sale

“Il principe abusivo” è da un mese e mezzo nelle sale, un grande record per Alessandro Siani che, però, ci mette di fronte ad una verità scomoda: Napoli sfonda al cinema solo se è molesta oppure camorrista.
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"Il principe abusivo" è da un mese e mezzo nelle sale, un grande record per Alessandro Siani che, però, ci mette di fronte ad una verità scomoda: Napoli sfonda al cinema solo se è molesta oppure camorrista.

Milano, Moncalieri, Siena, Reggio Emilia, Firenze, Siena, Rimini, Roma, Molfetta, Messina, Palermo, Catania e, ovviamente, Napoli. Sono le città dove è ancora possibile trovare nelle sale Il principe abusivo di Alessandro Siani, a oltre un mese e mezzo dalla sua uscita il 14 febbraio scorso, il giorno di San Valentino. Numeri impressionanti, 14 milioni di euro incassati con file interminabili ai botteghini per sale ancora piene, soprattutto nella sua città natale, anche quando l'hype per il film sembra essere passato da un pezzo. Alessandro Siani, scoppiato a piangere quando gli hanno comunicato del record, è il ragazzo d'oro del cinema italiano, ormai non sbaglia più un incasso. Il fascino da scugnizzo intriso in ogni singolo riccio dei suoi capelli, capace di colpire giusto al centro nel cuore degli spettatori. in quel sottile filo che lega il nazionalpopolare con la comicità d'autore.

Alessandro Siani ne Il principe abusivo non ha scoperto nulla di nuovo, questo è vero, ma è riuscito comunque una cosa, a mio avviso, fondamentale: restituire un immagine di Christian De Sica finalmente nuova, consona alla sua età anagrafica. La speranza, adesso, è che l'attore romano prenda sempre più le distanze dal personaggio traditore, furbo, "romano burino", ormai saturo, restando a margine e supporto di una nuova leva di giovani attori. Nel film di Siani è stato praticamente perfetto. Si fa spallucce, invece, sulla solita immagine stereotipata del napoletano, truzzo, arrogante e cafone, e sulla miriade di luoghi comuni dei quali il film fa sfoggio. E' una deriva che la commedia italiana ha ormai irrimediabilmente preso da tempo, dimenticandosi di capolavori dove la città "del mare e del sole", è anche quella raccontata nei ritratti urbani di Sorrentino, nella fotografia sognante di Cotroneo. Sceneggiature, dettagli, stralci di vita dove una commedia napoletana, che sia anche disimpegnata, può ripartire. Ma niente da fare, al cinema Napoli sfonda solo se è molesta e camorrista.

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