Sofia Loren saluta Napoli: “Mi sono commossa, sono tornati tanti ricordi”
Sofia Loren, il giorno dopo. Una Napoli in delirio ha riabbracciato il suo pezzo di storia, una giornata da ricordare, da raccontare a quanti non c'erano, da tramandare. Gente orgogliosa per le stradine di Via Solitaria, al Pallonetto di Santa Lucia: "E' una donna stupenda, siamo orgogliosi di lei", dice la classica "mamma ‘e figli" di passaggio. Terminate le riprese de "La voce umana", film diretto da suo figlio Edoardo Ponti, tratto dal monologo di Jean Cocteau, adattato e tradotto da Erri De Luca, l'attrice 79enne si racconta ad Ilaria Urbani per La Repubblica.
Quanta emozione, mi figlio Edoardo mi ha voluto farmi un regalo straordinario, ha pensato a questo film per farmi sentire al cento per cento me stessa. […] Napoli mi ha accolto con affetto, ma anche con garbo e rispetto. […] Sono andata a vedere la strada dove sono cresciuta a Pozzuoli, in via Solfatara. Mi sono commossa molto, sono tornati tanti ricordi. […] Nel film raccontiamo la storia di una donna determinata, in un periodo nel quale si parla spesso di violenza sulle donne
Angela, il personaggio interpretato da Sofia Loren, è una donna devastata dall'amore per il suo ex amante, che l'ha lasciata per un'altra donna. Prima di lei, un'altra grandissima aveva portato sul grande schermo questo personaggio. Era Anna Magnani e "Una voce umana" era un episodio de "L'amore" (1948) di Roberto Rossellini.
Quella magistrale interpretazione è stato uno dei motivi che mi hanno spinto a diventare attrice. Il ruolo di Angela era un sogno che avevo da quarant'anni. E mio figlio durante la preparazione mi ha proibito di rivedere il film con la Magnani.