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Stefania Sandrelli: “La pandemia mi ha reso fragile, non sono coraggiosa come credevo”

Stefania Sandrelli dichiara di aver vissuto con molta più preoccupazione gli ultimi mesi della pandemia, che le hanno mostrato le sue fragilità e i suoi timori più nascosti. In merito alla riapertura di cinema e teatri l’attrice si dice in disaccordo con la ripartenza dei primi, mentre ritiene che per gli spettacoli dal vivo ci siano più margini di azione.
A cura di Ilaria Costabile
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Raggiunta da LaPresse l'attrice Stefania Sandrelli ha espresso le sue opinioni in merito alla riapertura dei cinema, già avviata in queste ultime settimane, parlando anche di come la pandemia abbia cambiato il suo modo di rapportarsi al mondo che la circonda. L'incertezza seminata dall'emergenza sanitaria si è estesa anche al suo quotidiano, rendendola più fragile.

Gli effetti della pandemia

L'attrice racconta apertamente il suo stato d'animo nel rapportarsi a questa situazione di emergenza da cui lentamente l'Italia si sta liberando. Eppure, sono stati proprio gli ultimi mesi ad avere un effetto negativo sul suo stato d'animo sebbene nella prima fase della pandemia non avvertisse questo timore: "Questo ultimo anno di pandemia mi ha infragilito. Ho paura di quel che non conosco. Devo essere sincera, durante la prima fase della pandemia non avevo percepito la gravità e la pesantezza della situazione. Durante il primo lockdown ero molto più attiva, semplicemente perché non mi aspettavo quello che sarebbe successo, e che ora sta emergendo soprattutto in Brasile e in India" e infatti ha aggiunto: "Sono, credevo di essere almeno, una persona molto coraggioso. Ma questa pandemia mi ha mostrato chiaramente che pensavo di essere molto più coraggiosa di quanto in verità ho verificato di essere"

L'opinione sulla ripartenza dei cinema

In relazione alla riapertura dei cinema e alla ripartenza della cultura in generale, l'attrice ha le idee piuttosto chiare e dichiara che, infatti, ci siano delle differenze sostanziali tra il tornare in sala e l'assistere ad uno spettacolo dal vivo, che sia esso di teatro o di musica:

Il cinema? Mi dispiace dirlo perché è la mia prima passione, ma credo sia una delle ultime cose che si debbano riaprire. Il cinema è per sua definizione assembramento. Non si può immaginare il cinema distanziato, è bello proprio perché si fa a spallate per assistere a una proiezione: secondo me è questo il senso del cinema. Ci si accorgerà presto di quanto la gente senta la mancanza di teatro, musica e concerti, che sono vero nutrimento per lo spirito. Credo che il teatro possa ripartire in modo comodo e sicuro, sia per il pubblico che per i teatranti. Ora poi con la bella stagione si possono sfruttare arene e spazi all'aperto".

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