Stephen King e l’incidente di 20 anni fa: “Ogni giorno per me è un regalo”
È l'estate del 1999, precisamente il 19 giugno. Stephen King esce per una passeggiata pomeridiana, nel cassetto ha due romanzi, "Buick 8" e il suo saggio "On Writing: Autobiografia di un mestiere". Sono le 4 del pomeriggio, l'ora della sua camminata quotidiana a Center Lovell, nel Maine Occidentale. È sulla Route 7 quando un 42enne, Bryan Smith, alla guida di un minivan, travolge lo scrittore che camminava sul ciglio della strada.
Il messaggio di Stephen King
A venti anni da quell'incidente che gli ha cambiato la vita, ispirando nuovi romanzi, su tutti "Duma Key" e gli stessi "On Writing" e "Buick 8", il re dell'horror ha ricordato su Twitter quanto successo.
Il 19 giugno 1999 sono stato colpito da un furgone mentre passeggiavo. Privo di coscienza in ospedale, i dottori discutevano se amputare o meno la mia gamba destra, valutando giorno dopo giorno le mie condizioni. Poi le cose sono andate meglio. Ogni giorno di questi venti anni per me è un regalo.
I danni riportati
Al Central Maine Medical Center di Lewiston, cui fu trasferito in elicottero, gli furono diagnosticati una serie di traumi fisici gravi, tra questi il polmone destro perforato, la gamba destra fratturata in nove punti, la colonna vertebrale lesa in otto punti, quattro costole spezzate e la lacerazione del cuoio capelluto. L'investitore morì nel settembre 2000 per una overdose di Fentanyl: "Sono dispiaciuto di aver appreso che Bryan Smith è morto. […] Vorrei fosse andata meglio per entrambi. Le nostri vite si sono unite in uno strano modo. Sono felice di non essere morto, ma mi dispiace che lui ora non ci sia più", scrisse King in un comunicato. Lo scrittore denunciò l'uomo per fargli ritirare la patente e acquistò l'autovettura che lo investì per 1600 euro, al fine di demolirla personalmente.