Storia vera di Mio fratello rincorre i dinosauri: chi sono Jack e Gio, Giacomo e Giovanni Mazzariol
Mercoledì 27 ottobre, Rai1 trasmette Mio fratello rincorre i dinosauri. La trama del film con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese è tratta da una storia vera. I fratelli Jack e Gio, interpretati rispettivamente dagli attori Francesco Gheghi e Lorenzo Sisto, infatti esistono davvero. La pellicola diretta da Stefano Cipani racconta la storia di Giacomo Mazzariol e del fratellino Giovanni Mazzariol, che ha la Sindrome di Down. Un percorso carico di emozioni, che parte dal rifiuto e dalla vergogna di un bambino per la disabilità di suo fratello e arriva a un amore sconfinato, all'accettazione e alla comprensione che la disabilità non definisce una persona. Per dirla con le parole del vero Jack: "In ognuno di noi c'è un mondo unico. Chi è una persona Down? Non lo so, ma posso dire chi è Giovanni".
La vera storia di Jack e Gio, dal video su YouTube al grande schermo
La storia di Jack e Gio ha catturato l'attenzione dei media nel 2015. Giacomo Mazzariol pensò di realizzare un video insieme al fratello Jack per il World Down Syndrome Day. In The simple interview Gio, vestito di tutto punto e munito di valigetta, si presentava a un colloquio di lavoro. Alle sue risposte professionali, corrispondevano i pensieri che lasciavano trapelare la sua vita piena di colore, allegria e affetti. Il video fu un vero successo e portò alla realizzazione di un libro. Jack, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it nel 2019, ha spiegato:
"L'idea di scrivere un libro è nata per caso perché ho fatto un video con mio fratello e l'ho messo su YouTube. Il video è andato bene, l'ha visto anche mia nonna. Vari programmi televisivi e giornali ci hanno chiamato, così la nostra storia è diventata di dominio pubblico e una casa editrice mi ha chiesto di scrivere un libro".
Chi è Giacomo Mazzariol: i libri, il film e la sceneggiatura di Baby
Giacomo Mazzariol è nato il 9 gennaio 1997 a Castelfranco Veneto, dunque oggi ha 24 anni. Dopo aver scritto il libro "Mio fratello rincorre i dinosauri", ha anche partecipato attivamente alla realizzazione dell'omonimo film dando idee e consigli sulla sceneggiatura. Nel 2018, ha pubblicato il secondo libro: "Gli Squali". Il ventiquattrenne ha anche collaborato alla stesura della sceneggiatura della serie Netflix "Baby", che è ispirata al caso delle giovanissime squillo dei Parioli.
L'infanzia di Jack e Gio, il rifiuto della sindrome di Down poi l'amore sconfinato
Jack aveva 5 anni quando i genitori gli comunicarono che finalmente stava arrivando il fratellino che tanto desiderava. Era entusiasta all'idea che dopo due sorelline, avrebbe potuto condividere giochi e vita con un maschietto come lui. Mamma e papà gli spiegarono che il bebè che avrebbe impreziosito la loro famiglia era speciale. Così, Giacomo iniziò a fantasticare immaginandolo come i supereroi che vedeva in tv o le cui gesta leggeva nei fumetti. Fu lui stesso a scegliere il nome Giovanni. Quando il piccolo nacque, Jack si rese conto che il fratello non aveva alcun superpotere. Crescendo, familiarizzò con la sindrome di Down e iniziò a provarne vergogna davanti ai suoi amici. Giovanni, tuttavia, era un vero e proprio uragano e con la sua empatia e vitalità fece capire al fratello che non si era sbagliato. Non solo era un supereroe ma anche il suo migliore amico.
Mio fratello rincorre i dinosauri, le differenze tra film e storia vera
"Il mio libro non aveva una storia, era aneddotico, abbiamo arricchito i personaggi, abbiamo cercato una storyline": ha raccontato Giacomo Mazzariol a Fanpage.it. Sostanzialmente, però, ritiene che la sua famiglia sia ben rappresentata nel film:
"Questa storia fa parte di tutti. C'è tutta la mia famiglia rappresentata. Mio padre interpretato da Alessandro Gassmann. La mia famiglia vera lo avrebbe scambiato volentieri con mio papà (ride, ndr). Mia madre deve tenere questa banda, quindi è molto ligia e precisa. Però ha anche un animo molto sregolato. Vorrebbe fare delle cose che non può perché deve fare la madre. Isabella Ragonese ha mostrato questo lato più impreciso, più dinamico".
Jack, infine, ha svelato come ha reagito Gio la prima volta che ha visto il film: "All'inizio avevo un po' paura perché ci sono molte parole forti, si parla molto del concetto di Down e quindi c'erano varie incognite, però ha riso tanto. Ho visto i suoi occhi divertiti, mi ha abbracciato per dieci minuti".