Tinto Brass: film erotici, rielaborando le idee di sesso e amore

Se il re del film erotico italiano afferma che "è l’ora di fare un discorso serio" sul sesso e sull'eros, è opportuno fermarsi un attimo e ripensare verso quale dei due capi si muove la società dell'immagine e, con lei, il cinema. Dopo l'emorragia celebrale che ha colpito Tinto Brass, il regista ha voglia di fare un passo indietro, non tanto riguardo la propria produzione artistica, quanto quella che sembra imprigionare la nostra cultura. "Il sesso – ammonisce Tinto Brass dalle pagine del Corriere del Veneto – non deve essere un ‘consumo' finale, ma uno stato provvisorio. La vera trasgressione oggi è l’amore".
E' possibile che la riflessione del regista 77enne – che ha lanciato personalità come Claudia Koll nei propri film hard – sia stata dettata proprio dall'esperienza trascorsa in ospedale, dove, in pericolo di vita, ha trovato un valido appoggio morale nell'avvocato e psicanalista Caterina Varzi. Tinto Brass, infatti, ammette che "All'inizio è stata durissima: mi sono ritrovato immobile, mentre prima facevo una vita intensa. Così ho pensato persino al suicidio. Per fortuna c'era Caterina…".
E' stata lei, infatti, a contribuire sensibilmente al ritorno alla coscienza e all'azione del regista veneziano, facendo dapprima ascoltare le canzoni di Boris Vian ed inducendo così lo stesso Brass a cantare. Quale che sia il motivo per cui il noto regista ha ritenuto dover invitare ad una riflessione circa i confini e gli "usi" di amore e sesso, c'è da interrogarsi ora se la sua produzione artistica ne risentirà. Di certo l'amore secondo Tinto Brass sarà meno banale (e forse per nulla) rispetto a quanto si è invece soliti vedere – e talvolta soffrire – nei nostri cinema.