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Tinto Brass, una vita tra cinema e bordelli: “Vorrei lavorare con Maria Elena Boschi”

“Uno sguardo libero”, si chiama così la mostra che a Roma omaggia la carriera di Tinto Brass. Il regista ha parlato della sua vita “tra cinema e bordelli” e ha svelato che gli piacerebbe lavorare con Maria Elena Boschi.
A cura di D.S.
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Tinto Brass ha presentato a Roma una mostra dedicata alla sua carriera, allestita nel Complesso del Vittoriano. "Uno sguardo libero", è questo il nome scelto per l'evento organizzato in onore del regista che candidamente afferma: "mi piacerebbe tanto lavorare con Maria Elena Boschi". Parlando della sua carriera, Tinto Brass ha ricordato:

"Nella vita ho passato quasi più tempo nei tribunali che dietro la macchina da presa. Ventisei film su ventisette censurati, tutti tranne La Vacanza del ’71, con Franco Nero e Vanessa Redgrave, che vinse il premio della giuria a Venezia".

Nelle dichiarazioni riportate da Corriere.it, Tinto Brass racconta anche i suoi esordi, tornando con la mente a quando fu allontanato da casa e scappò a Parigi pur non avendo i soldi necessari per sopravvivere. Riuscì, però, ad arrangiarsi:

"In treno, di notte, feci l’amore con una ragazza in uno scompartimento pieno di gente. Partii dopo aver scritto una lettera a Buñuel che non credo sia mai arrivata. Trovai da lavorare alla Cinémathèque française come archivista. Ho fatto tutto e rifarei tutto, nella vita. Sesso? Anche. Non so se l’ho più praticato o raccontato. Direi un’esistenza equamente divisa tra cinema e casini, la mia, fin da ragazzino. A Venezia c’erano trenta schermi e trenta bordelli. Io li ho frequentati tutti, ogni volta vendendomi qualcosa di antico che prendevo in casa. Il film mio che amo di più? L’Urlo, con Gigi Proietti. Le attrici? Tina Aumont e Stefania Sandrelli, bella, simpatica, libera".

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