Tom Hanks presenta “Saving Mr. Banks” al London Film Festival
Il London Film Festival apre alla grande con Tom Hanks, mattatore della serata con "Captain Phillips" e con la premiere mondiale di "Saving Mr. Banks", il primo film dell'attore nei panni di Walt Disney. La pellicola racconta degli esordi del padre dei film d'animazione, che ottenne i diritti sul romanzo di Mary Poppins, scritto da Pamela Lyndon Travers. Una lotta che durò a lungo, ben 14 anni, e non senza colpi di scena. Per Tom Hanks una grande opportunità quella di interpretare il grande Disney, colui che ha cambiato il mondo a grandi e piccini con i suoi film. Hanks però si descrive come ben lontano dal personaggio in cui si è calato:
Forse nella vita io non ho sogni: bado a lavorare, a dare qualcosa al mio pubblico e anche a me stesso con i film che scelgo e che, anche contro altre tendenze di Hollywood, devono avere una matrice diciamo umanistica. Perché per me il cinema non sarà mai solo business. C’erano tanti dubbi, tanti no intorno alla realizzazione di Saving Mr. Banks, un oggetto misterioso per diversi produttori, ma siamo riusciti a realizzarlo ed è stata una vittoria con il marchio di Walt Disney. Ridare a tante nuove generazioni l’autentica immaginazione di Pamela Lyndon Travers è stata una gran cosa, specie in tempi dove si insegue la tecnologia a ogni costo e a ogni prezzo.
Tom Hanks racconta con entusiasmo la scelta di partecipare al film, insieme a un ricco cast con Emma Thompson, Colin Farrell e Ruth Wilson:
È stata una vera gioia per me questo film, ma ero anche intimidito perché anche in una carriera ricca come la mia non capita tutti i giorni di doversi identificare con colui che al mondo ha regalato il senso del meraviglioso. Mi sono coscienziosamente preparato, studiando l’epoca, il lavoro, l’atteggiamento con gli altri, la creatività di Walt Disney ed è stato per me semplicemente fantastico anche andare a San Francisco dove esiste quella meraviglia che è il Museo Disney. Con Emma Thompson poi c’è stata subito una grande alchimia.
Il film attraversa varie epoche, e traendo la sua ispirazione da un romanzo è ancor più carico di significato:
Sono assolutamente convinto che Mary Poppins sia un libro senza tempo e anche nelle continue schermaglie tra la scrittrice e Walt Disney, tra la donna e autrice—così intimamente legata a pagine in cui c’erano la sua infanzia, i suoi sogni, la sua famiglia— e i compositori che dovevano scrivere le note della colonna sonora c’è una sorta di affresco di un processo creativo letterario, prima di tutto, e poi cinematografico. Il titolo fa riferimento al padre dell’autrice e Colin Farrell lo ha reso con grande verità.