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“Travolti da un insolito destino…”, quando Melato e Giannini se le diedero di santa ragione

Il classico di Lina Wertmuller resta uno dei film italiani memorabili della storia del nostro cinema, con una coppia di interpreti, Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, che sul set furono indotti a picchiarsi davvero, come raccontò l’attrice anni fa: “Erano sberle, calci, spintoni, slogature vere, si era in pieno realismo e ci sono rimaste le ammaccature e i lividi anche tornati a Roma”.
A cura di Andrea Parrella
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C'è un film che incarna alla perfezione gli anni Settanta italiani, i cliché di quegli anni, le contraddizioni in seno alla società, gli interpreti di quella stagione. Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto, diretto da Lina Wertmuller e interpretato magistralmente da Mariangela Melato e Giancarlo Giannini che su quel set diedero vita a una coppia memorabile.

Quel film, citato e rivisitato più volte nel corso degli anni, ha finito anche per diventare un simbolo dell'estate televisiva, appuntamento fisso di Rete 4 in ogni 14 agosto che si rispetti, a dimostrazione di come certe rappresentazioni abbiano la capacità di trasformarsi in vere e proprie gemme incastonate in quello che definiamo l'immaginario collettivo e la cui riproduzione seriale mai stanca, ma prende la forma dell'appuntamento, della tradizione.

Il ribaltamento di ruoli nel film

ùC'è un dettaglio di questo film, girato principalmente sulla spiaggia di Cala Luna in Sardegna, che i due interpreti principali hanno più volte ricordato e che è quello che più colpisce nella resa scenica, restituendoci il senso di una complicità enorme tra i due protagonisti. Chi lo avrà visto ricorderà che il naufragio improvviso genera un ribaltamento di ruoli tra il personaggio di Mariangela Melato, la benestante Raffaella Pavone Lanzetti, e il marinaio Gennarino Carunchio interpretato da Giannini. Ribaltamento che avviene tramite uno scontro non solo verbale e ideologico, ma fisico. In sostanza nel film i due personaggi si picchiano letteralmente.

Erano botte vere, parola di Mariangela Melato

E a smentire che si trattasse di finzione scenica ci aveva pensato proprio Mariangela Melato, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2008, quando ricordando i "postumi" delle riprese del film disse: "Per due mesi Lina ci obbligò, me e Giancarlo, a pestarci a sangue, come ricorderà chi ha visto il film. E non erano botte tanto finte, da cinema, ma erano sberle, calci, spintoni, slogature vere, si era in pieno realismo e ci sono rimaste le ammaccature e i lividi anche tornati a Roma".

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