TuttAPPosto sbarca al cinema per scoprire che a volte nelle università italiane… niente è a posto!
Da sempre quando siamo al cinema, si spengono le luci e sul grande schermo appare la dicitura “Questo film è ispirato a fatti realmente accaduti”, un fremito si diffonde in platea, portando l’attesa a livelli spasmodici. E proprio in un gioco cortocircuitato di rimandi tra realtà e finzione che è costruita la commedia in uscita il 3 ottobre, TuttAPPosto, diretta da Gianni Costantino e interpretata, tra gli altri, da Roberto Lipari, Luca Zingaretti e Monica Guerritore. Il film, infatti, è ispirato – accentuandone le distorsioni – a una certa realtà universitaria italiana in cui pratiche e valori come trasparenza e merito non dominano sempre incontrastati. Ma, come leggerete, è proprio dal film che si tornerà alla realtà, con una App a sua volta ispirata… al film. Andiamo per gradi.
TuttAPPosto il film
Il merito di questo divertente cortocircuito fra realtà, fiction e innovazione tecnologica va a Roberto Lipari, attore e co-sceneggiatore di TuttAPPosto, questa commedia satirica che mette alla berlina il baronaggio universitario. Il film racconta di Roberto, studente di un ateneo in cui vengono assunti solo parenti e amici e i docenti vendono esami per trarne vantaggi personali. In più il padre di Roberto (interpretato da Luca Zingaretti) è il Magnifico Rettore dell’ateneo. Roberto decide di ribellarsi sviluppando TuttAPPosto, un’applicazione per smartphone che valuta l’operato dei professori. I colpi di scena non mancano e il corpo docente accusa il colpo: sarà influenzato dalle valutazioni che riceveranno via App dagli studenti? E l’università diventerà più giusta?
Un super cast per ridere di baroni e baronetti
La commedia è “l'allegoria ̶ usando le parole del regista Gianni Costantino ̶ di un intero Paese che basa tutto sulla raccomandazione”. Per farla funzionare, serviva una location adatta e un cast d'eccezione. Per la prima la Borbona Sicula del film non è altro che Catania, la cui architettura barocca di pietra lavica e i cui sontuosi stucchi e dipinti ben aiutano a rendere l'atmosfera densa di intrighi nella quale si aggirano gli arroganti baroni universitari del film. Proprio per trovare gli attori perfetti per le parti dei professori, Costantino non solo ha saccheggiato il mondo teatrale siciliano, ma ha anche attinto dall'esperienza di attori “di grido” come Monica Guerritore o Ninni Bruschetta, per scegliere infine nientemeno che Luca Zingaretti per la parte del magnifico rettore. Il risultato? Esilarante. Per gli studenti, a guidare uno stuolo di giovani promesse troviamo il co-sceneggiatore Roberto Lipari, che il regista ha definito “dotato di un'innata grazia e naturalezza incredibile, a volte spiazzante”. Spiazzante come la commedia di cui è protagonista, che riesce a farci ridere senza costringerci a spegnere il cervello.
TTAPP – TuttAPPosto l’App per valutare un ateneo
Se la App del film sarà in grado di cambiare il mondo universitario lo si capirà dal 3 ottobre all’uscita del film, oppure la risposta la si può cercare fin da oggi anche nella realtà, mettendo alla prova TTAPP – TuttAPPosto, l’App ideata dal protagonista del film, che è stata alla fine davvero sviluppata ed è già scaricabile su smartphone. Geniale vero? TTAPP – TuttAPPosto ha l’ambizione di rimettere a posto le cose nel mondo accademico. Ovviamente non bisogna mettersi dalla parte dei malpensanti, il baronaggio descritto nel film è caricaturale, macchiettistico e non ha riscontri così pesanti nella realtà: però la possibilità di valutare l’operato dei professori aiuterà a valutare nei migliori dei modi un ateneo e i suoi docenti, stimolando tutti a far meglio. Un’App propositiva, una sorta di Trip Advisor del mondo accademico, che può tornare utile a chi, fresco di diploma, deve compiere una scelta importantissima e agli atenei che potranno ascoltare la voce degli studenti per innalzare il livello della propria offerta. Ma per non farsi prendere troppo la mano, meglio vedere prima il film e conoscere anche gli effetti collaterali indesiderati di questa App: prevedere è meglio che curare.