Un sequel di “Arancia Meccanica”? Ritrovato il manoscritto successivo al film di Stanely Kubrick
Non c'è dubbio sul fatto che "Arancia Meccanica" sia stato uno dei film più iconici del secolo scorso, fissato nell'immaginario collettivo dalla maestria registica di Stanley Kubrick e dall'impianto narrativo basato sul racconto nato dalla mente di Anthony Burgess. Una storia che potrebbe avere un sequel, quando sono ormai passati 47 anni dall'uscita di quel film che ha fatto la storia, datato 19 dicembre 1971.
Notizia di queste ore, infatti, è il ritrovamento di un manoscritto di Anthony Burgess che rappresenterebbe un sequel di "Arancia Meccanica". Il testo, stando a quanto riporta la Cnn, è stato ritrovato negli archivi dell'autore e rappresenta una risposta al sentimento di panico e inquietudine generato allora dall'adattamento cinematografico della sua opera. Si tratta di circa 200 pagine dattiloscritte, con tanto di note a margine aggiunte a penna dal romanziere, che è rimasto abbandonato per decenni nell'abitazione italiana che Burgess comprò sul lago di Bracciano. Il manoscritto è stato ricomposto dopo la morte del romanziere, nel 1993, prima di essere spedito in Gran Bretagna presso la fondazione che porta il nome di Burgess. Ad illustrare la natura dell'opera è stato Andrew Biswell, che lavora proprio presso la fondazione e dà un'idea di quello che potrebbe essere il sequel di Arancia Meccanica: "Non è finito, ma c'è comunque molto. Se si mette tutto insieme, si può avere un'idea di quello che sarebbe stato".
La trama di Arancia Meccanica
Il capolavoro assoluto di Stanley Kubrick è oggi la pellicola più rappresentativa del geniale regista statunitense. Il film ha come protagonista Alex DeLarge (interpretato da Malcolm McDowell), un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l'Ultraviolenza, Beethoven e la musica classica. Insieme ai suoi tre drughi – Pete, Georgie e Dim – si diverte a pestare, stuprare, rapinare ed esercitare qualsiasi forma di violenza gratuita su vittime innocenti. Dopo l'arresto, pur di ottenere la possibilità di uno sconto di pena, accetta di sottoporsi a un processo rieducativo sperimentale del governo britannico che si rivelerà tutt'altro che efficace.