120 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Vade retro Satana: ecco i 7 film più terrificanti sugli esorcismi

“L’esorcista” di William Friedkin ha spianato la strada a tutta una serie di film sulla stessa tematica. I film sugli esorcismi sono i più spaventosi perché Il nemico contro cui combattere è invisibile e la sua forza distrugge da dentro. Se siete particolarmente coraggiosi, ecco 7 titoli che dovete assolutamente (ri)vedere.
A cura di Ciro Brandi
120 CONDIVISIONI
Immagine

I film sugli esorcismi sono quelli più terrificanti in assoluto perché spesso basati su fatti realmente accaduti. Partendo da “L’esorcista”, di Friedkin, causa delle notti insonni di almeno due generazioni, i film sulla stessa tematica sono stati tantissimi e girati con stili diversi, ma conservando sempre un’angoscia difficilmente raggiungibile dagli horror splatter o con protagonisti creature orribili alla “It”, per intenderci. Il nemico contro cui combattere è invisibile e la sua forza distrugge da dentro, e sono proprio questi gli elementi principali che differenziano questo tipo di film da tutti gli altri. Se siete particolarmente coraggiosi e amanti del genere, ecco allora 7 titoli che dovete avere nella vostra collezione, magari da vedere in compagnia o, almeno, con le luci rigorosamente accese.

“L’esorcista”(1973), di William Friedkin

William Friedkin, nel 1973, probabilmente non sapeva che stava per entrare nella storia del cinema con “L’esorcista”, l’horror più spaventoso di sempre. La storia è quella della 12enne Regan MacNeil (Linda Blair), figlia dell’attrice Chris (Ellen Burstyn), comincia a dare segni di squilibrio e nella sua camera avvengono cose strane. Poco tempo dopo, un regista che frequenta la sua famiglia sarà trovato morto dopo essere stato da solo con Regan. I medici non sanno cosa fare, così la madre decide di chiamare Padre Damien Karras (Jason Miller), che si ritroverà a dover fronteggiare un demonio dalla forza immane e devastante. Il film fu candidato a 10 Oscar e ne vinse 2 (Migliore sceneggiatura non originale; Miglior sonoro). Delle sette nomination ricevute ai Golden Globes, ben quattro si trasformarono in premi al Miglior film drammatico, alla Migliore regia, Miglior Attrice protagonista (Linda Blair) e Migliore sceneggiatura. Ad oggi, resta il miglior film in assoluto sugli esorcismi e punto di riferimento inossidabile degli horror sulla stessa tematica.

“The Exorcism of Emily Rose”(2005), di Scott Derrickson

Jennifer Carpenter è Emily Rose, studentessa di 19 anni che, tramite una borsa di studio, riesce ad andare al college. Una volta lì, intorno a lei si manifestano strani eventi che la fanno stare male anche fisicamente. I medici le diagnosticano l’epilessia, ma la cura prescritta non funziona e la ragazza peggiora. La ragazza torna a casa e la famiglia si rende conto che la ragazza potrebbe essere posseduta e si rivolge a Padre Moore (Tom Wilkinson). L’esorcista si accorge che Emily è posseduta da sei demoni e sarà la ragazza a dirgli di aver incontrato la Vergine Maria, che le propose di lasciare il suo corpo e smettere di soffrire o resistere per mostrare al mondo l’esistenza del Diavolo. La ragazza morirà e Padre Moore sarà sottoposto a un processo per omicidio colposo, dove sarà difeso controvoglia dall’avvocatessa Erin Bruner (Laura Linney). Girato magistralmente, il film si regge soprattutto grazie alla clamorosa interpretazione della Carpenter e su una trama che fonde molto bene l’horror e il thriller.

“Requiem”(2006), di Hans-Christian Schmid

Il film di Schmid s’ispira alla storia reale di Anneliese Michel, vissuta in Germania negli anni ’70 e morta in seguito ad un esorcismo. La protagonista della pellicola è Michaela (Sandra Hüller), una ragazza che lascia il suo paesino della Germania per andare a studiare in un’altra città, dove conosce anche il suo primo ragazzo. Tornata a casa, la mamma la porta in pellegrinaggio e, durante un attacco epilettico, la ragazza si accorge di non riuscire a stringere il rosario tra le mani e che alcune presenze la insultano pesantemente. Dopo vari attacchi, la sua amica Hannah le suggerisce di consultare un psichiatra, ma intanto la ragazza è sempre più deperita e rifiuta l’intervento di due esorcisti di Amburgo, rassegnandosi alla sua condizione. Di lì a poco, morirà dopo una serie di inutili riti per salvarla. Cupo, angosciante e crudo, la pellicola di Schmid è decisamente uno dei migliori film del genere e, anche se meno spaventoso di altri, ha una sceneggiatura più curata e lineare.

“L’ultimo esorcismo”(2010), di Daniel Stamm

Stamm adotta lo stile documentaristico per raccontare la storia del reverendo Cotton Marcus (Patrick Fabian) che, dopo 47 esorcismi, decide di praticare l’ultimo , in Louisiana, facendosi accompagnare da un operatore e un’addetta al suono. L’ultima “posseduta” è Nell Sweetzer (Ashley Bell), figlia di un contadino che, si scoprirà essere incinta. Purtroppo, il padre non è il ragazzo indicato da Nell, il quale l’aveva vista solo per pochi minuti ad una festa organizzata dal pastore Gerald Manley. A quel punto, Marcus inizia ad indagare e scopre Maley intento a far partorire prematuramente Nell, buttando poi il feto nel fuoco. Marcus tenterà di impedirlo, ma con i membri della troupe, si ritroveranno braccati dai membri della setta satanica, intenzionati ad ucciderli. Da vedere assolutamente.

 “Il rito”(2011), di Mikael Håfström

“Il rito” è basato sul saggio “Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi”, scritto da Matt Baglio, nel 2009. Il protagonista è Michael Kovak (Colin O'Donoghue), un giovane americano che decide di entrare in seminario per non fare il mestiere del padre, impresario di pompe funebri. Il suo padre spirituale lo spinge a frequentare un corso sull’esorcismo a Roma, da Padre Lucas (Anthony Hopkins). I due praticheranno un esorcismo ad una giovane ragazza incinta ma sarò o stesso Michael, aiutato dalla giornalista Angelina (Alice Braga) ad esorcizzare Padre Lucas. Originale interpretazione che Håfström mette in scena in maniera dettagliata, coinvolgente e con attori straordinari. Le tematiche della ricerca della propria vocazione e della missione di vita sono trattate in modo fluido e l’attenzione è catturata dall’inizio alla fine.

“L’altra faccia del diavolo”(2012), di William Brent Bell

Isabella Rossi (Fernanda Andrade) è una studentessa e documentarista americana che arriva a Roma per incontrare due preti cattolici che praticano esorcismi. Dopo aver assistito ad uno di questi, rimane sconvolto e va trovare sua mamma, Maria (Suzan Crowley), rinchiusa da 20 anni in un ospedale psichiatrico per l’assassinio di 3 preti, proprio mentre erano intenti a pratica un esorcismo. La donna le rivelerà cose che solo Isabella poteva sapere. Nella struttura, le sarà praticato un esorcismo e, da quel momento, sarà lei stessa a dire che i demoni che abitano in lei, ben 4, in realtà stanno cercando un nuovo corpo. Girato a Bucarest e Roma, il film si distingue dagli altri per la tensione che si avverte, soprattutto, dal momento in cui la figlia arriva dalla mamma, con le conseguenti rivelazioni e la scoperta della possessione. Straordinarie la Andrade e Suzan Crowley.

“Liberaci dal male”(2014), di Scott Derrickson

Il poliziotto Ralph Sarchie (Eric Bana) torna a New York, dopo essere stato in missione in Iraq. Una volta nella Grande Mela, si ritroverà ad indagare su una serie di delitti  molto strani, sui quali gli aprirà gli occhi Padre Mendoza (Edgar Ramirez), convincendolo che sono legati a possessioni demoniache. Sarchie, a quel punto, dovrà fare i conti tra le proprie convinzioni e i fenomeni paranormali, legati anche ad eventi del suo passato. Anche il film di Derrickson s’ispira a fatti realmente accaduti e raccontati proprio dal vero Ralph Sarchie nel libro “Beware the Night” e , giocando tra scetticismo e paranormale, il regista mette a segno un ottimo colpo, angosciante e catalizzante, nonostante le critiche negative della critica specializzata.

120 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views