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Venezia 70: Leone d’argento a “Miss Violence” di Alexandros Avranas

Il film greco si porta a casa due premi: Leone d’argento (per la regia) a Alexandros Avranas e Coppa Volpi come miglior attore a Themis Panou.
A cura di Andrea Esposito
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Uno dei trionfatori di Venezia 70 è indiscutibilmente Alexandros Avranas, giovane regista greco che, con il film “Miss Violence”, ha ottenuto il Leone d’argento (alla regia) e la Coppa Volpi come miglior attore a Themis Panou, il protagonista della pellicola. Chi tra i selezionatori di Venezia ha scommesso, a suo tempo, su “Miss Violence”, sapeva di andare sul sicuro. Il film, infatti, è un autentico saggio di regia, incentrato com’è sulle atmosfere e sui climi emotivi più che sulla narrazione tout-court.

“Miss Violence” racconta le vicende di una famiglia patriarcale della Grecia odierna, ma "potrebbe essere ambientato in una qualunque città occidentale", come afferma il regista. La tranquillità di un’insopportabile routine quotidiana, che Avranas ricostruisce e indaga con perizia chirurgica, viene a un certo punto sconvolta dal suicidio di una ragazzina, proprio il giorno del suo compleanno. Da qui il film, ma sarebbe più corretto dire la macchina da presa e lo spettatore con essa, inizia un vero e proprio viaggio nell’orrore e nella violenza. Non c’è compiacimento, né tracce di estetismo nel modo in cui il regista affronta il tema: il sangue compare solo a fine pellicola e non vi sono scene crude (nel senso comune del termine).

La fotografia, superbamente algida, depura gli ambienti e i volti degli attori da qualsiasi elemento non strettamente funzionale al racconto. In poche parole, Avranas compie l'autentico capolavoro di utilizzare i mezzi propri del cinema per riformularne le coordinate offrendoci nuove soluzioni, sia stilistiche che poetiche. Gli attori, dal protagonista ai comprimari, sono autentici samurai: disciplina, profondità, effetto. Non solo Themis Panou, dunque, che merita in pieno la Coppa Volpi ma anche Reni Pittaki, nel film moglie di Panou, Eleni Roussinou che interpreta la figlia e che avrebbe meritato un riconoscimento e Sissy Toumasi.

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