“Verona è sporca”, DiCaprio fa a pezzi la città e svende l’attico in centro
Quanto può contare il parere di Leonardo DiCaprio sulle condizioni igieniche di una città? Qualche ingenuo potrebbe dire che abbia un impatto relativo e invece già ci immaginiamo la polemica che può scaturire dalla decisione del premio Oscar come miglior attore in carica Leonardo DiCaprio di vendere la sua abitazione nella città scaligera con una motivazione piuttosto esplicita, che poco spazio lascia ad altre interpretazioni: Verona è sporca. L'attore, stando a quanto riportano le agenzie, avrebbe deciso di disfarsi dell'attico acquistato in pieno centro città a Verona non partendo da una richiesta specifica dal punto di vista economico. Le parole del Ceo della Proto Group Ltd, società londinese che si occupa della vendita, sono uno schiaffo in faccia alla città di Giulietta e Romeo:
Non ha dato una cifra di partenza, ci ha solo detto di venderlo appena possibile in quanto reputa Verona una città sporca. L'attore è stato la settimana scorsa nella città scaligera con la sua nuova fidanzata e dopo pochi giorni abbiamo ricevuto la sua richiesta
Fa sorridere pensare che DiCaprio abbia certamente un legame particolare, se non altro di tipo emotivo, con la città scaligera, essendo stato protagonista, in giovane età del fortunato (ma criticato) rifacimento dell'opera shakespeariana in chiave moderna, diretto da Baz Luhrman, dal titolo Romeo+Juliet. Nonostante ciò Leo non ci avrebbe pensato due volte a svendere la sua abitazione.
Clooney, Pitt e Jolie: i divi dicono addio all'Italia
Una cosa simile era accaduta con altri due super divi che con l'Italia hanno un rapporto speciale. Brad Pitt e Angeina Jolie avevano infatti commissionato, in fretta e furia, la vendita della dimora in Valpolicella, chiusa alla metà del valore di acquisizione. E in questo scenario, diventa ancora più clamorosa la scelta di George Clooney di vendere la sua villa di Laglio, decretando così l'esodo definitivo dei divi di Hollywood dall'Italia. C'è una perdita di appeal, o l'addio al bel paese dei divi internazionali ha ragioni differenti?
