Veronica Tulli, cantante con la sindrome delle ossa di vetro: “Che palle il pietismo sui disabili”
Martedì 22 ottobre, al cinema Barberini a Roma, verrà mostrato in anteprima il docufilm ‘Cuore di bambola‘. Il regista Antonio Di Domenico, per questo suo progetto, si è ispirato alla storia di Veronica Tulli, trentenne romana affetta da osteogenesi imperfetta, conosciuta anche come sindrome delle ossa di vetro.
Chi è Veronica Tulli alias Lulu Rimmel
Veronica Tulli è una ragazza energica e coraggiosa, che non ha alcuna intenzione di lasciarsi limitare dalla sua malattia. A Corriere.it, infatti, ha raccontato: "Sono in carrozzina da sempre, ma non abbandono i miei sogni per questo". Appassionata di musica, a 17 anni ha deciso di concentrarsi seriamente su quest'arte e ha preso lezioni di canto e gospel. Poi ha deciso di intraprendere anche gli studi in quella direzione. È iscritta, infatti, a Beni Culturali, sezione musicale, a Tor Vergata. Quando si esibisce, preferisce lasciare dietro le quinte la sedia a rotelle. Non vuole che quello strumento che a lei serve per camminare, faccia distrarre dalla sua musica e generi in chi la osserva un inutile pietismo:
"Non mi piace portarla sul palco. È solo qualcosa che mi serve per camminare. Non è tutto ciò che sono, anzi non mi rispecchia affatto. E rompe lo schema di ciò che voglio trasmettere. Che palle il pietismo sui disabili. Non c’è mai un equilibrio: o ci vedono come esserini da proteggere o ci ignorano".
Le parole del regista Antonio Di Domenico
Antonio Di Domenico è rimasto sinceramente colpito dalla forza di Veronica Tulli. Il regista ha ironizzato: "Di fragile ha solo le ossa". Quindi ha spiegato con quale obiettivo ha lavorato al docufilm ‘Cuore di bambola':
"Volevamo raccontare una storia in cui possono rispecchiarsi tutti, quella di una cantante che cerca di emergere e fare della musica un lavoro. Bellezza, sensualità, fascino non sono preclusi ai disabili. ‘Lulu Rimmel' lo dimostra".