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Weinstein avrebbe costretto la sua assistente a iniettargli un farmaco per la disfunzione erettile sul pene

Si chiama Sandeep Rehal ed è solo l’ultima delle donne molestate da Harvey Weinstein. La donna, ex assistente del produttore, sarebbe stata costretta a procuragli un farmaco iniettabile per la disfunzione erettile. Molto spesso, la donna avrebbe provveduto personalmente all’iniezione.
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Nuove accuse contro Harvey Weinstein. Il produttore ex Miramax è stato accusato da una ex assistente che afferma di essere stata costretta, durante il suo periodo di lavoro con lui, a procurargli farmaci per la disfunzione erettile e di essere stata molestata più volte durante il suo impiego. Lo rivela una dichiarazione di una fonte di Variety che anticipa le intenzioni della donna, che adesso sta per depositare la causa presso il tribunale federale di New York.

La nuova accusa

Si chiama Sandeep Rehal ed è solo l'ultima delle donne molestate da Harvey Weinstein. La donna, si legge sul Times, sarebbe stata costretta a procurargli il Caverjet, un farmaco iniettabile sul pene che viene usato dagli attori porno. Molto spesso, la donna ha dovuto provvedere personalmente all'iniezione pochi minuti prima che l'uomo avesse appuntamenti con altre donne.

Le molestie sessuali includono quelle verbali, fisiche, le richieste di materiale offensivo, il contatto indesiderato e molte altre azioni che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro tossico. Nessuno dovrebbe sopportare ciò che ha vissuto la signora nelle mani di Harvey Weinstein.

L'intervento da "infermiera" della Rehal sarebbe stato pagato da Weinstein come extra, circa 500 dollari ad iniezione, sempre tramite rimborsi spese in capo all'azienda.

L'utilizzo di carte di credito aziendali per l'affitto di appartamenti

La Rehal ha lavorato per la Weinstein Company per oltre due anni alle dirette dipendenze di Harvey Weinstein e a contatto con il direttore finanziario. Le fu detto di affittare un appartamento ammobiliato per il produttore e di usare la carta di credito aziendale per rifornirlo di accappatoi, fiori e biancheria intima femminile di ogni genere. Una dichiarazione degli avvocati di Weinstein, Blair Berk e Ben Brafman, risponde alle accuse dirette :

In nessun momento, durante il suo mandato alla Miramax o alla Weinstein Company, il sig.Weinstein ha utilizzato risorse aziendali per spese personali. Quando si è potuta crerare confusione a riguardo, il sig.Weinstein ha sempre effettuato rimborsi di tasca propria.

Gli avvocati non hanno però risposto alle accuse sessuali della signora Rehal.

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