Lando Buzzanca dopo il ricovero: “Mi sono tagliato con un bicchiere rotto”
"Ma figurati se uno si suicida mentre sta lavorando a un progetto di otto puntate in tv! Fra l'altro, questa nuova serie del Restauratore sta venendo meglio della prima. Possono dire e scrivere quello che vogliono, ma io mi sono tagliato con un bicchiere d'aranciata dentro la vasca da bagno. Tutto qui". Questo il commento di Lando Buzzanca alla notizia relativa al tentativo di suicidio, circolata nelle ultime ore dopo il suo improvviso ricovero. Stando alle sue parole, non si è per niente trattato di un gesto estremo, bensì di un incidente domestico dei più banali:
Avevo lavorato tutta la giornata fino a tarda sera. Ho trascorso una notte insonne. La mattina mi sono alzato all'alba e, per rilassarmi, ho deciso di non farmi la doccia ma un bagno disteso nella vasca. Mi sono portato appresso anche un bicchiere di aranciata fresca, da centellinare con calma. Forse mi sono disteso troppo, i riflessi si sono allentati… Il bicchiere è scivolato dal bordo della vasca e mi sono ferito per raccoglierne i pezzi che rischiavano di ferirmi anche peggio… E poi non so… devo aver perso i sensi… Quando mi sono ripreso, ho avvertito un forte dolore allo stomaco.
Una disattenzione dovuta, sicuramente, all'accumulo di stress, sia di vita (causato dalla perdita dell'amata moglie) sia lavorativo (visto l'intenso periodo di scrittura):
Vorrei vedere gli altri a recitare in maniera decente con i copioni che vengono cambiati in continuazione: per un solo episodio ne scrivono una tonnellata! Io mi preparo sul primo che mi danno, arrivo sul set e me ne danno un altro perché hanno cambiato le battute. Mi preparo sul secondo, torno in scena e me ne danno un terzo, perché è ricambiato tutto. È una catena di montaggio! Una gabbia di matti! Devi lavorare senza pensare ed è gravissimo. Certo, ci sarebbe l'ausilio del gobbo, ma per carità! Non mi piego a recitare in quel modo. Buzzanca si cala nel personaggio, lo interpreta, lo sente dentro di sé, si immedesima nel ruolo… alla Strasberg.